Regia di Don Siegel vedi scheda film
TFF 41 - Restrospettiva John Wayne
John Bernard Books (John Wayne) è un anziano pistolero, ancora in discreta forma, non fosse che per qualche fastidioso acciacco.
Per questo motivo decide di fare una sosta nella piccola cittadina di Carson City, per essere visitato da un medico (James Stewart).
Una volta venuto a conoscenza di essere vittima di un male incurabile in stato avanzato, l'uomo decide di fermarsi in quel luogo, e per questo accetta il consiglio del dottore che lo invita ad alloggiare presso la casa di una rispettabile vedova (Laureen Bacall), che vive in una grande casa assieme al figlio appena maggiorenne (Ron Howard).
Aspettando con saggia rassegnazione ma senza paura una morte ahimè inevitabile, da una parte, ma pure continuando a tener a bada i nemici, che continuano a stargli addosso.
L'ultimo film del mito western John Wayne, ed il quintultimo del regista talentuoso Don Siegel, è un solido western che, al di là dell'azione e delle immancabili sparatorie, inevitabili ogni volta che c'è di mezzo la celebre star preferita di John Ford, si concentra a raccontare i sentimenti e il desiderio di concludere degnamente una vita vissuta tra violenze ed abili destrezze, da parte di un cowboy scaltro ma anche onesto, giusto nel rigore che lo ha sempre condotto a scelte rivelatesi assennate e doverose.
Ma il bel film di Siegel, sorretto da un contorno scenografico spettacolare, ci racconta anche, e se proprio vogliamo soprattutto, le prospettive e la ventata di novità che il progresso sta portando in quegli albori di un 900 pieno di vita e di voglia di riscatto.
Possiamo notare il fine accostamento tra i comportamenti assennati di un vecchio cowboy che cerca di trovare finalmente un luogo amico ove morire in pace, come il progresso stia prepotentemente entrando a far parte della quotidianità più spiccia,a volte anche integrandosi in modo grottesco al contesto socio-abitativo del piccolo villaggio.
Si può osservare addirittura un tram su rotaie che, non essendo ancora disposto di motore a scoppio o collegamento elettrico o caldaia a carbone, si sposta trainato da cavalli.
O carrozze che incrociano le prime auto, mentre sulla soglia della strada talvolta appare ancora una grande pietra miliare utilizzata per facilitare la discesa da cavallo.
La storia di una fine annunciata e di un desiderio di riconciliazione con uno stile di vita che John Bernard non ha mai potuto far suo, è narrata nel rispetto di un racconto dai ritmi classici, interpretato con grande partecipazione da un cast mediamente maturo e illuminato (tra i vegliardi si aggiunga un esilarante becchino interpretato da John Carradine). Per Ron Howard, poco prima dell'indimenticato Ricky Cunningham di Happy Days, e da un trentennio apprezzato regista premio Oscar, il film rappresenta la coda finale di una carriera che si trasferirà con successo verso la regia.
Laureen Bacall cinquantenne resta un oggetto di desiderio forte ma pudico da parte di un uomo desideroso di amare con tutto se stesso, ma anche di congedarsi da questa vita nel migliore dei modi e a testa alta.
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