Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Werner Herzog su Werner Herzog: mezzora in libertà in cui il regista racconta la sua vita e i suoi film.
Un'autobiografia sotto forma di documentario, un'opera non molto spesso tentata, poichè per definizione in odore di presunzione e di agiografia; questi sono però rischi che con un cineasta multiforme e innamorato della settima arte prima ancora che di sè stesso, come Herzog certamente è, non si corrono in alcun modo. Ecco quindi che l'autotributo Werner Herzog cineasta, licenziato frettolosamente fra Dove sognano le formiche verdi (1984) e Cobra verde (1987), nella fase probabilmente di maggior popolarità internazionale del regista, è un'opera assolutamente da recuperare e da gustare, nella quale il Nostro si racconta con brevi cenni autobiografici e pochi giri di parole, focalizzandosi sulle sue primissime pellicole e in particolare sui due grandi successi Aguirre furore di Dio (1972) e Fitzcarraldo (1982). Compaiono inoltre gli amici Lotte Eisner, collaboratrice di Henri Langlois (fondatore della Cinematheque française), e Reinhold Messner, con il quale Herzog stava progettando un film sull'alpinismo con protagonista il solito Klaus Kinski (Grido di pietra uscirà solamente nel 1991 e senza di lui); quest'ultimo compare in scene tratte dai film di Herzog, così come Jason Robards e Mick Jagger, in un paio di sequenze estratte dalla rara, primissima versione di Fitzcarraldo, naufragata fra incidenti, malattie e prolungati impegni paralleli dei componenti del cast. In definitiva, Werner Herzog cineasta è un'interessante chicca per tutti gli amanti del regista tedesco, utile per approcciare il personaggio da vicino e in modo diretto anche per chi non lo conoscesse più di tanto. 6,5/10.
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