Regia di Fabio Grassadonia, Antonio Piazza vedi scheda film
Un killer di mafia crudele e spietato che opera agli ordini del boss del quartiere in una Sicilia che assomiglia molto ad un far west. Per conto del boss, Salvo uccide il rivale e ne sequestra la sorella, Rita, una ragazza cieca, la quale, durante la drammatica sequenza dell'uccisione del fratello, riacquista la vista. Il primo miracolo si è compiuto e ad esso ne seguirà un altro: quell'uomo brutale non uccide la ragazza nè la violenta, ma si prende cura di lei e, quando il boss, che nel frattempo ha scoperto il suo segreto, gli intima di ucciderla, Salvo si sacrifica e muore per salvarla. L'incontro di due solitudini provoca il miracolo della guarigione di Rita e della redenzione di Salvo: l'uno vedente in un mondo fatto solo di violenza, l'altra non vedente, ma che possiede una seconda vista. Alla fine Salvo, come un novello Cristo, salva se stesso per approdare ad una realtà fatta di comprensione e amore e compie il miracolo su Rita guarendola dalla cecità e salvandola da una morte sicura. Sicura e perfetta la tecnica dei due esordienti registi, fatta di piani sequenza e carica di simboli: uno tra tanti La scena di Salvo ferito e seduto sul divano col braccio appoggiato allo schienale come il Cristo michelangiolesco. Voto: 8/10.
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