Regia di Emma Dante vedi scheda film
Sa quasi di western “Via Castellana Bandiera” di Emma Dante. Un western urbano e al femminile in cui due donne si sfidano a colpi di sguardi. Due auto, una di fronte all’altra in un “budello” di Palermo. Nessuna cede il passo: in una c’è Rosa con la compagna Clara, a Palermo per andare ad un matrimonio e in rotta tra loro; nell’altra la vecchia Samira con parte della famiglia Calafiore, i quali abitano in quella via. Da qui si dipana l’alterco, dapprima di natura strettamente automobilistica, per degenerare in rissa e poi “normalizzarsi” aspettando un nuovo giorno. Intorno a Rosa e Samira si muove un piccolo coro greco femminile che ben presto viene sovrastato dagli uomini, ché brigano, scommettono e si coalizzano per opportunismo. Non capiscono che il duello tra le due è di origine dolorosa (ricordi di infanzia, forse non idilliaca; la morte di una figlia). La perdita di un caro, di qualcosa di inafferrabile le unisce senza dirsi una parola. Nel bellissimo finale da pelle d’oca vediamo Samira prendersi cura dell’amato nipote e andare a riposare, per sempre. Sarà proprio Nicolò, l’unico tramite con la realtà a cercare di soccorrerla.
Epilogo toccante e beffardo, esaltato dalla struggente “Cumu è sula la strata” dei Fratelli Mancuso.
Emma Dante, brillante autrice e regista teatrale, firma un importante esordio cinematografico che rimane impresso per l’originalità del soggetto e la messinscena in un primo tempo nevrotica e canicolare. Palermo è un angolo di mondo sperduto e il tempo sembra essersi fermato. Nella seconda parte il film si apre come la strada e gli animi delle persone ma la tragedia era dietro l’angolo e alle nostre spalle, solo la popolazione autoctona può esserne vera spettatrice.
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