Regia di Emma Dante vedi scheda film
Western siciliano ha detto la regista, certo, ma metafora di due mondi opposti.
Western siciliano ha detto la regista, certo, ma metafora di due mondi opposti: uno rude e primitivo (con echi mareschiani), cinicamente capace di scommettere su chi cederà prima. E l’altro emancipato, interpretato dalla stessa regista, capace di allontanarsi dalle sue origini, con un rigurgito di cattiveria nei confronti della caparbietà di una nonna, di origine albanese, che è il vessillo del quartiere, interpretato da una splendida attrice ottantaduenne, Elena Cotta, che per questo ha ricevuto la coppa Volpi al 70esimo festival di Venezia. Chi critica l’uso incomprensibile delle espressioni dialettali, non conosce la storia teatrale della regista, che ne ha fatto da sempre una sua fondamentale nota stilistica. Fra l’altro il film è sottotitolato! Si può scegliere di vederlo per apprezzarne il coraggio realizzativo, nell’ambito di una cinematografia italiana sempre più appiattita da ripetitive scelte commerciali!
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