Regia di Emma Dante vedi scheda film
Quando il cinema italiano prova e sperimenta, dimostra di essere più vivo di quello che sembri. Soffocato da un enorme numero di prodotti idioti, uniformati, televisivi e brutti, trovare un piccolo film come questo, è una boccata d'ossigeno. Emma Dante esordisce bene, nonostante necessiti di ulteriori prove per diventare fra le registe italiane più interessanti. "Via Castellana Bandiera" è un curioso esperimento filmico, fra il western e il cinema di periferia, il folklore e il sud. Quello che lo penalizza, diciamolo subito, è una trama troppo esile, troppo tirata per le lunghe, che era ideale per un mediometraggio, se non per un corto. Attorno alla vicenda surreale di queste due donne che si sfidano dai rispettivi posti di guida, c'è però una bella umanità viva e verace, sincera e credibile, che illumina tutto il film. E anche Palermo, seppur molto periferica, contribuisce a dare calore alla pellicola. Negativo, a mio modo di vedere, è l'uso del dialetto che, troppo spesso, impedisce una chiara interpretazione dei fatti, seppure accada così poco che, in fondo, diventa un male minore. La sufficienza è conquistata senza troppa fatica: un film che è una delle poche mosche bianche, oggi, nel nostro cinema.
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