Regia di Emma Dante vedi scheda film
verrebbe da dire che via castellana bandiera è uno stato mentale. sia per samira arbeseshe di piana degli albanesi, arrivata a palermo a seguito della figlia sposata a colafiore, ora morta. la troviamo all'inizio del film vagare per nella discarica del cimitero e poi al cimitero a pulire la lapide della figlia tra una popolazione di cani randagi che aspetta lei per bere e mangiare. sia per rosa siciliana di palermo che non torna in quei posti da tantissimi anni e quasi se n'era dimenticata fino a quell'avventura che ne ha dell'incredibile, se non della barzelletta. dopo un lungo viaggio dal nord per rosa in compagnia di clara la compagna e dopo un lungo peregrinare in macchina per samira, le due donne s'incontrano in via castellana bandiera, una via che pare non esistere sulle mappe se non in quelle di zone abusive, dove i numeri sono doppi perchè chi vi abita decide che quel numero gli appartiene. una frontiera, un luogo di non ritorno dove come due pioniere rosa e samira si affrontano in uno scontro che deve per forza essere all'ultimo sangue... lo ricordava anche carmine(citti) a mamma roma(magnani), in questa storia solo uno dei due sopravviverà. là era la roma degli anni sessanta, qui è la palermo odierna, ma sempre di borgate lontane dai fasti dei centri storici. ad un certo i colafiore vengono coivolti in un gioco di scommesse su chi tra le due donne arretrerà per prima, da fillippo mangiapane un trafficone del quartiere. come ogni scommessa che si rispetta è pilotata e siccome tutti danno per scontata la vittoria dell'arbereshe cocciuta come nessuno in quella strada, gli organizzatori faranno vincere l'intrusa la tischi toschi, individuata subito come una cocciuta pure lei. che siano gli scommettitori, o gli abitanti di quella via/non-luogo o più intimamente la compagna di rosa, clara o l'amato nipote di samiro, niccolò, oramai questo scontro di paraurti è una cosa che riguarda samira e rosa. entrambe rifiutano il cibo e pisciano in strada come in un duello, dove a scorrere non è il sangue, bensì piscio. tra sogno e incubo tutto finirà col ricomparire della luce e noi non sapremo mai come andrà a finire la scommessa. un finalissimo troppo lungo dove gente continua ad accorrere per vedere la macchina con su l'anziana signora finita nella scarpata, guasta un film che comunque è una degna sfida nel panorama cinematografico. bravi tutti gli attori dalla rohrwacher sempre in parte alla cotta che non parla se non in sogno. nota di merito per carmine maringola e il suo nudo.
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