Espandi menu
cerca
Leviathan

Regia di Lucien Castaing-Taylor, Verena Paravel vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mck

mck

Iscritto dal 15 agosto 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 206
  • Post 137
  • Recensioni 1146
  • Playlist 323
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Leviathan

di mck
9 stelle

" Floating around on a prison ship ".

 

Quando sembra che il Leviatano ti stia sorridendo in realtà si sta preparando a spalancare le fauci per mangiarti meglio.

 

 

Spalanca le fauci. Richiude le fauci.
Deglutisce. Ingerisce. Inghiotte. Ingozza. Trangugia.
Lavora, separa, disarticola, smembra, scarta, produce, distrugge, consuma.
Espelle. 

 

Live : https://www.youtube.com/watch?v=COUaNmm53VA


CINEMATOGRAFARE A STRASCICO
( Factory-Ship e Nursery-Film ) :
Go!Pro! A Bordo!

Qualcosa appare in vicinanza
Un bicipite in primo piano, parzialmente decontestualizzato. Qualche cicatrice, schizzi di sangue e interiora, la pelle tesa a contenere i muscoli al lavoro e illuminata dall'incandescenza. Le vene gonfie a trasportare verso i polmoni sangue da far ossigenare per poter mantenere attivo il ritmo ed alto il livello ( dell'unità ) di produzione, e in buona funzione il loro possessore ed espressore. Una sirena d'inchiostro avida d'altrui vita stantuffa a mantice la carneficina.

 


Per una volta l'utilizzo dell'inflazionato termine ''antropologico'' ( e con esso quello di altre branche della scienza che gli gravitano intorno : paleoantropologia evoluzionistica, etnografia, epigenetica, psico-sociologia, etc..., ovvero : del perché le navi solcano i mari. Per non parlare dell'identica sorte che colpisce la locuzione ''entomologico'' ) legato al cinema non è gratuito o fuorviante ( peste mi colga se l'ho usato altre volte oltre che per “Vénus Noire” di A.Kechiche ), datosi che nel caso particolare in questione di “Leviathan” ( e paradossalmente, verrebbe da aggiungere, siccome l'essere umano qui è lo sfondo-faber dell'ambiente-farm ), film scritto, vissuto, pensato, costruito, preparato, prodotto, fotografato, montato --[ ma NON percettibilmente e concretamente adulterato come al contrario accade invece per lo splendido ( a prima s-vista ) “Behemoth” - film Wang(Bing)-(Carlos)Reygadasiano di Zhao Liang - appena passato in Concorso a Venezia, in cui gl'interveni meccano-artistici in postproduzione performano la giusta idea di realtà modulando e instradando la nostra percezione, o ancora, con un'ulteriore fattura inversa, come avviene nella più lineare modalità di racconto del “WorkingMan's Death” di Michael Glawogger, passato sempre a Venezia, ma in Orizzonti, un decennio fa ]-- e curato nel disegno del suono - per quest'ultimo settore avvalendosi dell'apporto degli specialisti Ernst Karel (documentario) e Jacob Ribicoff (mainstream e doc) - da Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel, i due registi antropologi lo sono sul serio ( il film è stato (auto)commissionato e (auto)prodotto dal loro Sensory Ethnography Lab di Harvard, di cui il primo è direttore e la seconda assistente ). 
L'antropocene ha da tempo allungato gli artigli anche sull'ultimo baluardo di wilderness rimasto, sul bacino di hic sunt leones-dracones-cetus : l'universo pelagico. 

 


Ma poi arrivarono le navi da trasporto a motore e le tecniche di congelamento del pesce di Mr Birdseye, arrivarono i bastoncini di pesce e i cibi surgelati, e sorse l'idea che non fosse necessario portare a terra i pesci per trattarli, sfilettarli, congelarli, inscatolarli ed etichettarli, e che si poteva fare tutto in mare, su grandi navi che non erano esattamente barche da pesca, ma piuttosto linee di produzione motorizzate e galleggianti impegnate ventiquattr'ore al giorno al disassemblaggio di pesce e al riassemblaggio di cibi surgelati – e d'un tratto il palamito, il tramaglio, e la pesca a strascico divennero l'ultima delle minacce per le zone di pesca oceanica. Ormai era una questione di pura aritmetica : con le factory ships, la quantità di pesce asportato dai Grandi Banchi raggiunse negli anni Sessanta livelli astronomici e con ogni evidenza stava diventando – per usare una parola che proprio negli anni Sessanta iniziò a farsi largo nei dizionari, e poi nel linguaggio comune, anche se non era ancora davvero di moda – insostenibile.
Simon Winchester - Atlantic - 2010 ( Atlantico, trad. di J.M.Colucci, Adelphi, 2013 ) 

 

Frastornante, stordente, librantesi saggio d'avventure sul pianeta blu rosso sangue cinabro e carminio, trattatello in laude dell'oggettività : ''un dram(m)a [ il cinema ] con le parti noiose incluse".

 

( Le acciughe fanno il pallone / che sotto c’è l’alalunga / se non butti la rete / non te ne lascia una // Alla riva sbarcherò / alla riva verrà la gente / questi pesci sorpresi / li venderò per niente …//... In mare c’è una fortuna / che viene dall’oriente / che tutti l’hanno vista e / nessuno la prende. )


IL GIARDINO DELLE DELIZIE ( aletta destra, inferno )


Là dove si scandaglia e viene scandita la differenza tra l'indossare ( una MdP ) e l'addossare ( il PdV ), e l'antropocentrismo inghiotte il romanticismo.
Dal pescatore al cineoperatore, la MdP – gettata come ancora, calata come rete, pescata come pesce – passa di mano in testa, da chiglia a cambusa, da sbovo a resta, da paranco a pennone, da PdV a MdM...

 


Ad una prima miope vista e anche ad un secondo passaggio, per chi proprio non vuol vedere e si ferma alla superficie della ''bella fotografia'' o della ''resa pittorica'' ( saturazione e sgranatura, limpidezza e precisione ), per certi versi, può sembrare un film ottimista, Leviathan. Spettacolare, immersivo, rutilante. Legato all'Estetica. E forse in questo va oltre le stesse intenzioni dei suoi Autori --{ che hanno fatto di necessità virtù ripiegando sulle microcamere GoPro in sostituzione delle classiche camere a spalla che sin dall'inizio della pre-produzione avevano pensato di utilizzare per tutte le riprese ma che sono state perdute tra i flutti ( comprese altre microcamere X1 e X3, e alcune delle stesse GoPro (dis)perse anch'esse in azione ) : dal kubrick-herzog-gilliam-fantozziano incidente s'è salvata solo una D-SLR ( "Chiamatela Ismaele" ) che alla fine non hanno usata, e stessa sorte è stata riservata al poco girato registrato fino al momento del ''disastro'' che era stato backuppato su memoria solida [ mentre come previsto le successive e ''restanti'' riprese - che costituiscono la quasi totalità dell'opera alla fine licenziata - sono state salvate, trattate e lavorate in HD partendo dal multiforme occhio-composito, occhio-esteso, occhio-esploso costituito dalla miriade di PdV-GoPro disseminati sul ''set'' per essere poi proiettate in ''formato'' DCP ( performante, malleabile, trasformabile, e che allo stesso tempo, con una sufficiente mole di dati da gestire a disposizione, riesce a restituire la realtà ''più vera del vero'' del 2K, 4K-UHD, 5K-RedEpic, Hubble...) ] }-- : rifugge questa eterogenea ma limitante compartimentazione. 

http://canvas.grolsch.com/film-works/the-directors-of-leviathan-talk-losing-cameras-defying-death

 

Una ''pellicola'' che celebra la tecnica, l'argano motore, il cavalcare la spuma delle onde e il tagliare in due i cavalloni, con qualche schizzo di viscere, certo ( che ti finisce sull'incerata, o se sei più sfortunato in bocca, aperta socchiusa tra un tiro e l'altro di sigaretta mentre macelli pesce ), e qualche momento di stanca, ogni tanto, mentre si cerca di alambardare i giorni e la routine quotidiana dalla sua rotta prefissata guardando un altro schermo, fuori campo, recitar acusmatiche altrui storie. Ma pur sempre : ottimista. Ottimista circa lo stoccaggio e la messa in pratica dell'ingegno umano, e del suo spirito d'avventura anche sul posto di lavoro : il Capitalismo all'opera. Appunto. Sotto la superficie, però, non appena impari a non vomitare per le giroscopiche impennate atlantiche e per il puzzo di marcescenti budella, non appena riesci a stare in piedi da solo sul ponte senza il rischio di finire in mare giù dal parapetto, lo capisci da te, che c'è qualcosa di più oltre al fordismo e al marinettismo della velocità e dell'efficienza di lavorazione ( smembramento, macellazione, insaccaggio e conservazione ) lungo un sistema di produzione in linea ( non altro che una catena di (s)montaggio adattata al moto ondoso e trasportata al largo ) dotato di sala macchine e di stazza fluttuante : l'estrema razionalità dell'ingegno tecnico applicata alla suprema irrazionalità ed idiozia. 
C'è la depredazione.
E' una nave-fabbrica, sin dalla denominazione, mica una nave-fattoria : solcando l'oceano in lungo e in largo non lo coltiva, non lo custodisce, non lo ''gestisce'' : lo depreda, lo caccia e lo svuota.

 


La pesca industriale è la causa principale – assieme e più dell'inquinamento – dell'impoverimento dei mari, e una branca fondamentale di questo ipercalittico argomento è costituita dalla ''controversa'' questione --[ vi sono assurde, miopi, idiote quando non, più semplicemente, frutto di pura e cattiva fede, teorie secondo cui il pescato ( la mirabolante miriade di specie di pesci esistenti, e poi molluschi, crostacei, echinodermi, e su su sino alla cima della catena alimentare, dai pesci ai rettili ai mammiferi : squali, tartarughe, delfini, palombari ) morto ributtato in mare perché ''non utilizzabile'' possa in realtà essere ed andare a costituire una buona fonte di nutrimento per tutta una serie di cannibalici-spazzini pesci vivi che mangiano pesci morti, rientrando perciò in questo modo nel ciclo della catena alimentare : e grazie al cazzo, verrebbe da dire a questi formidabili geni incompresi : sarebbe infatti come affermare che si, d'accordo, abbiamo bruciato gran parte della Foresta Amazzonica, ma la segatura di scarto e le ceneri di fall-out che abbiamo prodotte andranno a fertilizzare il terreno…]-- del pescato non vendibile e non commercializzabile perché troppo piccolo o non richiesto da un pubblico assuefatto alla semplificazione di mercato. 

 


La Fairtry, una nave usata in Scozia nel 1954, fu la prima a dare il via allo sfruttamento intensivo e meccanizzato dei Grandi Banchi. Rispetto agli schooner e alle barche da pesca costiera che l'avevano preceduta, era gigantesca : duemilaseicento tonnellate, e l'aspetto di un traghetto convertito. Era anche terribilmente efficace nell'eseguire ciò per cui era stata progettata – l'enorme rete da strascico che lasciava cadere da una rampa a poppa aveva una bocca di svariate decine di metri, e quando veniva trainata lungo il fondo marino la sia mandibola ponderata raccattava qualunque essere vivente si trovasse sul suo percorso : centinaia, migliaia di merluzzi bianchi di svariato peso, età, sesso e salute, ma anche ogni altro tipo di pesce e crostaceo - richiesto o meno - che si ciba o vive sui fondali. All'interno di questa nave smisurata si svolgeva tutto a gran velocità; ciò che era indesiderato veniva gettato fuori bordo; il resto veniva lavorato in maniera industriale - sfilettato, salato, surgelato, impacchettato -, mentre la rete a strascico era stata di nuovo abbassata sul fondo del mare pronta a issare altre centinaia di tonnellate di materia prima da trattare con la medesima, brutale risolutezza.
Simon Winchester – op. cit. 

 


“ La nostra è una pesca mirata, ogni rete serve per catturare un tipo diverso di pesce: il tremaglio per le triglie, il monofilo per i naselli e i pagari. Capitava sempre che portando loro cento cassette di pescato, alla fine magari ce ne pagavano solo dieci: il resto ci dicevano che veniva buttato via. Qualche anno fa avevamo pescato una tonnellata di pesce azzurro e il mercato non lo aveva voluto. Siamo tornati in mare per disfarci del carico: alla fine l’acqua intorno alla barca era tutta bianca, tanto era il pesce che avevamo ributtato dentro.
Il pesce che viene catturato e ributtato in mare è quello non commercializzabile. Non perché non sia buono. Ma quale pescatore porterebbe a terra un pesce che poi comunque rimarrebbe invenduto? Il pesce italiano ci sarebbe in abbondanza per tutti, ma la gente non lo compra. Le specie richieste scarseggiano e, visto che i circuiti commerciali sono complessi, spesso ci si imbatte in frodi e manipolazioni, come la verdesca, che è un tipo di squalo, venduto per pesce spada, o il pangasio, che arriva dal Vietnam, spacciato per merluzzo. Il consumatore, spesso per pigrizia, compra il pesce sfilettato, mentre dovrebbe comprare il pesce e pulirlo a casa. 
Il settore ittico, pesca, vendita, e trasformazione, è fortemente globalizzato, il che rende la tracciabilità del pesce una questione assai delicata. La colpa non è dei pescatori. Ci vorrebbe invece una campagna di educazione sul consumatore per fargli conoscere le specie che oggi non compra: pesci che costano poco e sono gustosi, come boghe, sciabole, mustelli, alacce e argentine ”.
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_stampa.php?intId=2826

Ma si, cerchiamo di essere ottimisti. Ché l'oceano è stato prima di noi, ha accompagnato la nostra nascita, giovinezza, età adulta e vecchiaia, e sarà dopo di noi ( magari un po' cambiato, magari la Corrente del Golfo scorrerà qualche grado più a nord o a sud, magari l'istmo di Panama si aprirà, collegando direttamete Atlantico e Pacifico ), culla e riserva, ventre e utero brulicante di altra, ulteriore, differente, inimmaginabile vita ( biodiversità e ossigeno ).

 

( Recuperarono le reti i pescatori / piene di spazzatura / e umiliati si ritirarono / alla montagna dal mare / E avvicinarono la fiamma alla foresta / fino a vederla bruciare ...//... Recuperavano le reti i pescatori / e si sentiva cantare un canto / ma erano acqua le parole / ed era triste quel canto. )

 

FISHING NEMO ( between the Grand Banks and New Bedford, and more, and more, beyond...)

Film immenso perché, a sua maniera, ( parzialmente ) capostipite. Ridispone i PdV sul mondo : nulla di nuovo, se non nel suo essere anello mancante di congiunzione – o di sgiunzione – tra l'inchiesta giornalistica votata al Pulitzer, il saggio scientifico di New Journalism e Non-Fiction Novel ( William Langewiesche : "il Bazar Atomico", "American Ground" ), il romanzo PostModerno-Massimalista Totale ( Richard Powers : "Gain", "Plowing the Dark", "Generosity", "Orfeo" ), il non-plus-ultra della Meraviglia rappresentato da ''Life'' della BBC, e i fotogrammi colorati a mano uno ad uno di Stan Brakhage ( "the Dante Quartet" - ''a proposito'' di Behemoth ). 

La GoPro HD che mi feci prestare una volta per prova montandola sul manubrio della mountain-bike non rese così tanto. Nemmeno quando, scivolando da una scarpata, finii nel fiume. E nemmeno quella volta che, durante un'escursione EE, la misi sul caschetto e, affrontando un breve passaggio esposto e attrezzato, ruzzolai giù tra i rododendri e gli sfasciumi.
Non basta posizionare la MdP ( s'un manubrio, s'un casco, s'un drone, s'un animale, s'una polena, s'un cruscotto ). Non basta muoversi con essa. Non basta scegliere tra i chilometri digitali di girato.
Bisogna dare alla MdP la possibilità di attraversare un paesaggio umano e una storia che possa rendere utile quel nuovo PdV, la cui utilità è resa dall'alto grado di restituzione del portato di realtà che lo strumento – nelle mani e sotto agli occhi giusti – riesce a coadiuvare.

 


I pescherecci a strascico uscivano in mare, lasciavano cadere le reti, giravano la manovella per spalancare le bocche, le trascinavano per le ore assegnate attravesro la zona di pesca e ritiravano tutto a bordo – salvo scoprire che le reti risalivano vuote.
Simon Winchester – op. cit.

...non c'è posto in tutta l'America dove si trovano più case dall'aspetto patrizio, parchi e giardini più opulenti, di New Bedford. Da dove sono venuti ? Come hanno attecchito su questa che una volta era una scarna scoria di terra ? Andate a guardare i simbolici ramponi di ferro attorno a quel palazzo magnifico, e troverete la risposta. Sicuro : tutte queste belle case e giardini fioriti sono venuti dall'Atlantico, dal Pacifico e dall'Oceano Indiano. Sono stati infiocinati e tirati qui a secco tutti quanti dal fondo del mare.
Hermann Melville - Moby Dick; or, the Whale - 1851 

 


Film etno-industriale ( su - come s'è già detto - auto-commissione : all'esterno dell'industria cinematografica ma parzialmente embedded "a sé stesso" ) vecchio stampo [ si pensi a "the SeaFarers" di Stanley Kubrick - quasi un docu-film (mediometraggio) d'amore - e a certi Antonioni e Olmi industriali-civili-contadini degli esordi (cortometraggi) documentaristici ] mischiato allo sperimentalismo senza tempo --{ qui i nomi sarebbero troppi : limitandoci all'oggi : Frederick Wiseman per l'approccio al testo ( la vita ), ch'è lo stesso medesimo identico, e altre due coppie, quella formata da Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi [ il loro è un metodo di lavoro completamente opposto...ma la resa poetica è del tutto simile : da "Oh! Uomo" ad "Ah humanity!" ( il prossimo lavoro di Castaing-Taylor, Paravel e soci ) il passo è lungo e breve ], e quella composta da Francesco D'Anolfi e Martina Parenti, autentici gemelli dello spirito (del tempo) tangibilmemte empirico/sperimentale E razionale/teorico, a mia ponderata impressione, di Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel, i cui loro "il Castello" ('11), ''Materia Oscura'' ('13) e ( l'appena presentato a Locarno ) “l'Infinita Fabbrica del Duomo” ('15) compendiano un certo tipo di sguardo sul mondo, commistionando materiale pre-esistente e ''grezzo'' ad altro, in misura variabile, girato appositamente ex-novo e in-loco, più ''pensato'' e pre-trattato/composto [ sia esso un aeroporto civile, un poligono militare o una direttrice marmorea ( territorio esteso ) tra le montagne del Verbano e il centro di Milano lungo vie d'acqua leonardesche ], scatenando ''semplici'' associazioni per accostamenti forzato-deduttivi e imbastendo una minima enciclopedia totale s'uno specifico settore del costrutto umano }-- e alle nuove possibilità tecnologiche --{ il cine-occhio vertoviano [ e quelli flahertiano ( Nanook, Moana, White Shadows, Tabu, Man of Aran ) e griersoniano ( Drifters : pesca ancora sostenibile ) ] reso protesico dalle GoPro HD ( e loro derivazioni-implementazioni-evoluzioni e similari appendici collateralmente filmiche : DashCam, CritterCam, Red-Viper, etc...) indossate sugli elmetti e innestate nel corpo-scafo-carena-ventre della Bestia-Nave, e su alcune sue appendici ( montanti, scandagli, paratie, etc...) }-- : se dovessi pensare ad un film ad esso cinematograficamente complementare allora direi, senza esitazione alcuna : Miami Vice.

 

( Così stanno bruciando il mare / Così stanno uccidendo il mare / Così stanno umiliando il mare / Così stanno piegando il mare. )


NEL VENTRE DELLA BESTIA ( a vomitar profeti )

Teste di pesce, viscere rovesciate, carapaci sfondati, conchiglie svuotate, lingue estroflesse, pinne amputate, occhi fuoriusciti ( i pesci abissali portati in superficie soffrono di proptosi, lo stesso esoftalmo che colpisce Schwarzy in Total Recall esposto alla bassa pressione marziana ) : cascami, rigaglie, lacerti, frattaglie, intestini… 

 


S'una tela - la superficie marina notturna - di nero profondo, chiazze di artificiale colore interscambiabile e cangiante [ il rosso delle incerate, il blu dei guanti da lavoro, il giallo delle sferraglianti catene, e con loro a seguire il sartiame, il cordame, gli argani mossi dai motori sottocoperta, i galleggianti, le reti, il pescato che mano a mano arriva, raccolto nel bacino irregimentato sempre più piccolo e stretto, sempre più vino alla superficie, con i gabbiani ( remore del leviatano, spazzini-ratti-opportunisti del mare ) - in questo caso i Mugnaiacci (Larus Marinus) ed altre specie - pronti a piluccare da quel fremente acquario nell'acquario ] contrastano in armonia ''annusantesi'' con lo smeraldo delle onde e il bianco della schiuma.

 


E d'improvviso, non si sa bene come e quando, non v'è apparente cerniera o cesura, non siamo più ( da un po' ) in testa al marinaio ( che sia caduto in mare, viene per un microattimo da chiedersi ), ma come balani e cirripedi stiamo, attaccati allo scafo, lungo la linea di galleggiamento, in continua emersione ed immersione.
Esattamente a metà film, lo stacco netto : si passa dalle gelide acque poco sopra lo zero dell' “Atlantico cattivo” ai vapori caldi di una doccia. Poi il comandante Brian Jannelle sonnecchia dormivegliando in cambusa e noi con lui, in un estremo gesto di imprinting sotto sforzo…
E alla fine, ancora e sempre, le reti : calate, distese, aperte-chiuse, riavvolte, issate, sversate.

 


John Culliney, un biologo marino che lavora alle Hawaii, ha osservato che gli oceani, “l'ultima grande landa selvaggia del pianeta”, rappresentano una frontiera in cui l'essere umano ha “la sua ultima occasione per dimostrare la propria razionalità”. Lì, al largo di TerraNova (¹), la totale negligenza dimostrata dal genere umano nei suoi doveri nei confronti dell'Atlantico non dà certo motivi di ottimismo.
Simon Winchester – op. cit.

 

(¹) "Leviathan" si svolge al largo di New Bedford, Contea di Bristol, Massachusetts, mentre i Grandi Banchi di Terranova, Canada ( acque relativamente basse ed estremamente pescose, ricche di iceberg e nebbie ), sono situati circa a 1.500 km a nord-est. Non importa. Non importa alla Corrente del Golfo, non importa alle Sterne Artiche/Codalunga (Sterna paradisaea), non importa alla Balena Franca NordAtlantica (Eubalena glacialis), non importa al plancton, al krill, alle alghe verdi che profondon'ossigeno, non importa ai sottomarini e ai sommergibili nucleari : loro le distanze le percorrono, le ricoprono, le creano, ne fanno parte.

Gli operai non mi vedevano neanche più. Spesso camminavano in fila, senza dire una parola, come fantasmi. Erano molto sporchi. E miserabili. Ma nei loro occhi non c'era lo sguardo spento, senza speranza, che avevo visto in quelli dei loro colleghi […]. Loro avevano uno scopo. Verso poppa, dove la luce entrava dai fori di ventilazione andando a colpire le pareti annerite dal gasolio, l'enorme sala macchine aveva la bellezza di una cattedrale gotica. O di un monumento alle forze di un mondo nuovo.
William Langewiesche - the OutLaw Sea - 2004 ( Terrore dal Mare, trad. di M.Codignola, Adelphi, 2005 )

 


Così come il sommessamente vivido e turbinosamente umbratile, in fulgida e spettrale antinomia, il paradossalmente vitale, collateralmente stupefacente, macchinalmente incantevole documentario sperimentale di vera e pura narrazione non finzionale di Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel testimonia il fatto [ permane per forza, radice prima e ultima d'ogni atto che comporti il guardare-registrare, la ( sincerità della ) messa in scena : alcuni PdV sono evidentemente fals(at)i nella loro ''innocente'' veridicità, giocano con la nostra ''normale'' percezione dello spazio e per forza di cose c'inducono a pensare d'essere stati ingannati ], da sé evidente sin dalla nascita del cinema stesso ( i lavoratori delle officine Lumière che interpretano se stessi all'uscita dalla fabbrica del cinema...in orario di lavoro ), che sia da sempre meravigliosamente ''inutile'' porsi la domanda su cosa sia storia e cosa cronaca, cosa invenzione e cosa documento, insomma, l'aleatorio tentativo d'impresa dello stilare un catalogo - la vertigine della lista - dei generi/specie-specifici cinematografici - una tassonomia filmica -, allo stesso modo la biologia molecolare evoluzionistica ( da un gradino sopra l'abiogenesi a un passo indietro rispetto alla nascita del primo fotorecettore ) da sempre si chiede se noi ( noi inteso come ominidi, primati, mammiferi, vertebrati, cordati, bilaterali, animali, eucarioti e procarioti tutti ) discendiamo da un organismo unicellulare che era un attimo evolutivo dopo il principio soprattutto un tubo digerente ( fauci-stomaco-intestino-sfintere. Le reti, sala di lavorazione del pescato, i boccaporti ) attorno al quale s'è venuta a creare una cuticola di protezione ( l'epidermide umana. Lo scafo (astro)navale ) oppure quell'arcaico e primordiale ma già complesso organismo aprocto era anzitutto una parete cellulare che si è incavata per ospitare un apparato digerente. E' nato prima l'uovo o la gallina ? Il vuoto scafo o il contenuto della stiva ? La Finzione o il Documentario ? Incute più timore il mare o il cielo ?
Sono la stessa cosa.
Punti d'incontro. Fame di vita. Necessità di sopravvivenza.
E, spesse volte, ingordigia.
Anche un anemone di mare è mosso all'avventura dalle onde.

 

 

Flies are buzzing round my head / Vultures circling the dead / Picking up every last crumb

The big fish eat the little ones / Not my problem, give me some

You can try the best you can / The best you can is good enough

This one’s optimistic / This one went to market

This one just came out of the swamp / This one drops a payload

Fodder for the animals, living on animal farm

Dinosaurs roaming the earth...

 

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

[ Inserto Redazionale ] Il film è noleggiabile direttamente qui :


Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati