Regia di John Carney vedi scheda film
Chitarre e canzonette, passeggiatine a New York City, personaggi disfunzionali assortiti alla corte di John Carney (Once) e Judd Apatow, produttore esecutivo di un’operazione con quel carisma ostentatamente indie che ormai da tempo non riesce più a stupire. Ci sono un artista rampante, una fidanzata che ne è la mente creativa e un ex produttore alcolizzato. Il primo ha successo e tradisce la seconda. La seconda lascia il primo. Entra in gioco il terzo e con la seconda nasce il progetto di un album da registrare on the road.
I tentativi di eversione dai canoni sono stipati nel primo tempo, condensato di flashback in camera a mano, tautologici commenti musicali a sottolineare lo statuto emotivo di ogni sequenza e costruzioni narrative a piste multiple, ognuna corrispondente a un punto di vista. Tutto molto vecchio. Il prologo, lungo mezzo film, adotta la logica del “come si è arrivati alla prima sequenza?”, per poi lasciare campo libero a un racconto lineare e appiattito da un nucleo tematico relegato colpevolmente in secondo piano (la dicotomia industria discografica vs. autenticità artistica), in nome di una ribalta riservata a conflitti interpersonali improvvisati e motivati soltanto dalle bizzarrie emotive di caratteri che perdono definizione a ogni snodo narrativo. Al netto della buona chimica della coppia Knightley-Ruffalo - e di una compilation musicale variegata e incalzante - non si vede mai la tanto agognata vita reale. Solo plastica, che qualcuno si premurerà di riciclare nuovamente.
Abbonamenti disponibili su iTunes (semestrale 34,99€ - annuale 59,99€)
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta