Regia di John Pogue vedi scheda film
Quanti film horror iniziano con la scritta: “ispirato a fatti realmente accaduti”? “Le origini del male” non solo non fa eccezione, ma si ispira a tanti ma tanti ma tanti altri film di questo genere.
Non solo...
Non solo scimmiotta (è meglio che ispirare) film mockumentary del genere, ma non ha nemmeno il coraggio di essere un mockumentary fino in fondo, perciò tra finzione e finta realtà passano questi inutili 90 minuti di film.
1974, un professore di Oxford insieme a 3 studenti (di cui uno ovviamente un operatore cinematografico che deve riprendere tutto), portano avanti uno studio scientifico su Jane Harper, affetta da disturbi comportamentali schizofrenici. Il professore è deciso a racchiudere l'energia negativa di Jane per farne energia telecinetica positiva da utilizzare in un secondo momento per fini scientifici.
Jane in verità pare posseduta da una entità maligna chiamata Eve, che sembrerebbe essere un demone tirato in ballo dagli sceneggiatori del film a circa metà film.
Sinceramente non vorrei dilungarmi troppo sulla (inutile) trama di questo film, perché è una trama tirata via, stiracchiata, poco chiara. Un puzzle di tanti film messo insieme alla meglio.
Mi chiedo l'utilità di un film come questo, che verrà presto confuso con tanti altri film di questo genere, nemmeno più buono per una programmazione televisiva di seconda serata.
Una critica negativa in più è dettata dall'utilizzo dello stile mockumentary.
Già inflazionato negli ultimi anni, ha annoiato molto gli appassionati dell'horror, e per quelli che non sono amanti del genere, non è più una novità.
Il mockumentary era nato (ai tempi) per sopperire ai pochi mezzi produttivi o ad un budget ridotto. La macchina da presa a spalla e la storia finto documentaristica prendevano il posto di effetti speciali costosi e di una produzione sul set più complessa.
Oggi il mockumentary è utilizzato anche da chi ha mezzi e denari ma che è povero di idee e originalità.
Non solo...
Quando vedo questi tipi di film poveri di idee mi auguro almeno che si impegnino su un finale dignitoso. Dato che sceneggiatori e regista non hanno fatto un gran che di lavoro per il 95% della storia, spero sempre che diano tutto nell'ultimo 5%, con un finale a sorpresa o per lo meno originale, spiazzante.
In questo hanno pensato bene di infilarci: storielle d'amore tra studente e studentessa, studentessa e professore, studente e posseduta. Hanno pensato bene di infilarci una scazzottata che ci sta sempre bene. Hanno pensato bene di fare la solita scena di corse al buio con la camera in spalla fatta di urli e scene poco chiare. Hanno pensato bene di fare il solito finale che non spiega niente (in fondo come tutto il film, in questo sono stati coerenti) pronto per un possibile “Le origini del male 2”. E la possibilità di un secondo film oltre a questo è l'unica cosa che mi terrorizza sul serio di tutta la storia.
Note personali.
Riconosco un tono veramente acido a questa “recensione”, ma sul serio non ne posso più di vedere film (così detti) horror brutti e privi di qualsiasi idea. Se non nella storia almeno nella struttura narrativa, in qualche scena, se non si osa un po' di coraggio nei film di paura, ma allora dove?
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