Regia di Henry Alex Rubin vedi scheda film
Allievo di James Mangold, il talentuoso Henry-Alex Rubin esordisce alla regia con un film interessante e ambizioso, ritratto di una società contemporanea sempre più coinvolta nel mondo virtuale del web e sempre più "disconnessa" da quello reale che lo circonda: ecco, quindi, il minorenne introverso preda dell'incosciente bullismo; la giornalista che va alla scoperta di un web-cam boy e una coppia in crisi vittima di frode informatica... Storie che procedono di loro passo ma, inevitabilmente, destinate a incrociarsi grazie ai rispettivi personaggi.
Singolarmente, calibrato e incisivo è l'episodio riguardante il bullismo, in cui il tema della paternità diventa chiave di significato, e altrettanto si può dire anche per il caso di frode informatica in cui a emergere, stavolta è il tema dell'elaborazione del lutto; meno efficace, invece, l'episodio riguardante il web-cam boy privo di un palpabile significato di fondo... Manca, se vogliamo, (anche) una quadratura complessiva ma risulta più un'imperfezione che un difetto ai fini di un risultato non eccezionale ma comunque apprezzabile ed efficace.
Non un gioiellino ma un prodotto interessante per la contemporaneità del tema... Molto bravo Bateman.
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