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Trama

Damien (Jean-Pierre Bacri), mite professore di civiltà cinese, vive con la moglie Iva (Kristin Scott Thomas), direttrice di teatro, e il loro figlio Noé. Dopo anni, il matrimonio è ormai in una fase di stallo, bloccato tra la stanchezza e la monotonia della routine quotidiana, e Damien nutre una particolare simpatia per la giovane Aurore (Isabelle Carré), una ragazza che frequenta il suo stesso gruppo di amici. Per evitare che una certa Zorica venga espulsa, Damien viene costretto da Iva a chiedere aiuto a suo padre (Claude Rich), un consigliere di Stato con cui non ha da tempo rapporti di alcun tipo. L'azzardata missione lo spingerà a immergersi in una spirale discendente che cambierà per sempre la sua esistenza.

Approfondimento

UN EROE INTELLETTUALE

Come nei precedenti film di Bonitzer in cui erano protagonisti un professore di filosofia, un critico e un editore, Cherchez Hortense ha per protagonista un intellettuale, il professore Damien. Ancora una volta, il regista sceglie di non allontanarsi dal suo mondo: pur non facendo film autobiografici, Bonitzer - ex critico cinematografico dei Cahiers du Cinéma - ama infatti fare riferimento al contesto da lui vissuto per cercare di ottenere un risultato quanto mai più vicino a una realtà che ben conosce piuttosto che ricorrere alla fantasia e perdere in sincerità e autenticità. Pur trattando di tematiche serie e offrendo anche una riflessione sull'uso del linguaggio, il regista preferisce ricorrere alla leggerezza della commedia per raccontare le vicende di un uomo che tenta di rimettere insieme i pezzi della propria vita. La missione che l'eroe Damien è chiamato a portare a termine a prima vista non ha niente di complicato: deve semplicemente chiedere a suo padre, consigliere di stato, di chiamare una figura importante. Poiché il padre non può farlo, Damien si ritrova al centro di una situazione che a poco a poco gli sfugge di mano e lo "invita" a sfidare apertamente le regole e il conformismo della società.
Ad interpretare Damien è Jean-Pierre Bacri, un attore che nonostante la sua vena comica conserva sempre un alone di mistero. Per evitare di accentuare ulteriormente questo suo lato oscuro, le vivaci musiche di Alexei Agui sono state usate come contrappunto per le scene più "drammatiche".

IL CONCETTO DI IDENTITÀ

Nonostante Damien venga incaricato dalla moglie di intercedere presso le alte sfere per evitare che una ragazza senza documenti venga espulsa, Cherchez Hortense non è una commedia politica. La storia del film è in parte basata su una vicenda vera portata al regista dalla cosceneggiatrice Agnès de Sacy: la storia di una persona che, dopo un divorzio, si è trovata privata del suo permesso di soggiorno ma che con un giro di telefonate "giuste" avrebbe potuto cambiare il suo destino. Ciò ha fornito a Bonitzer l'input per affrontare le questioni legate al concetto di identità, rimesso in discussione da parte delle autorità. Nel film, l'identità è una questione multiforme che viene trattata anche inerentemente al sesso, non soffermandosi soltanto su ciò che rende o meno una persona francese ma analizzando anche cosa significa essere omosessuale o eterosessuale a partire dal modo in cui gli individui vengono catalogati o si catalogano. Inoltre, il personaggio di Aurore/Zonica, interpretato da Isabelle Carré, rappresenta quella parte di minoranze invisibili la cui ossessione di diventare visibili porta a un prezzo da pagare.

RIFERIMENTI LETTERARI E TOCCHI DI ESOTISMO

Una delle fonti di ispirazione di Cherchez Hortense è il romanzo Odile di Raymond Queneau, contraddistinto da molti elementi comici ma anche da una bella storia d'amore e di apprendimento. Il monologo di Damien verso la fine del film, quando in preda alla febbre alta parla con Aurore del suo viaggio in Cina, è anche una trasposizione molto libera di un passaggio di Odile.
Diversi elementi, poi, colorano la pellicola di esotismo: la presenza ad esempio di Cina e Giappone, economie e culture emergenti del Terzo Millennio; riferimenti al romanzo Pnin di Vladimir Nabokov; l'origine serba di Zorica; il desiderio di Iva di adattare per il teatro un testo di ?echov; il carattere dostoevskijano del personaggio di Lobatch, il cui nome è un'apocope del russo Lobachevsky.

Note

Cherchez Hortense è una commedia d’equivoci in cui si scontrano generazioni e culture, è cinema colto, ma popolare perché capace di confrontarsi con i temi del presente, non riducendoli a temini scolastici. Perché è in grado di definire con scrittura minuta e leggiadra il legame tra il sociale e il sentimentale, il politico e il privato. Ridendo, senza deridere.

Trailer

Commenti (1) vedi tutti

  • i temi c'erano, amore, impegno, intervento sociale, relazioni che sorgono o declinano, ambiguità ammiccanti, ma il tutto si perde…

    commento di urios
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FilmTv Rivista di FilmTv Rivista
8 stelle

Critico per i “Cahiers” e sceneggiatore capace di passare da Rivette a Gemma Bovery, Pascal Bonitzer è regista degli inciampi del destino, dei progressivi spostamenti del caso (come il giallo Alibi e sospetti: nessun restauro della ragione, solo gioia della digressione). Di questa poetica scentrata, di scarti e slittamenti, Cherchez Hortense è il momento di massima… leggi tutto

1 recensioni positive

2015
2015

Recensione

FilmTv Rivista di FilmTv Rivista
8 stelle

Critico per i “Cahiers” e sceneggiatore capace di passare da Rivette a Gemma Bovery, Pascal Bonitzer è regista degli inciampi del destino, dei progressivi spostamenti del caso (come il giallo Alibi e sospetti: nessun restauro della ragione, solo gioia della digressione). Di questa poetica scentrata, di scarti e slittamenti, Cherchez Hortense è il momento di massima…

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Recensione
2012
2012
Nel mese di settembre questo film ha ricevuto 3 voti
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UN EROE INTELLETTUALE

UN EROE INTELLETTUALE

UN EROE INTELLETTUALE Come nei precedenti film di Bonitzer in cui erano protagonisti un professore di filosofia, un critico e un editore, Cherchez Hortense ha per protagonista un intellettuale, il professore Damien. Ancora una volta, il regista sceglie di non allontanarsi dal suo mondo: pur non facendo film autobiografici, Bonitzer - ex critico cinematografico dei Cahiers du Cinéma - ama infatti fare riferimento al contesto da lui vissuto per cercare di ottenere un risultato quanto mai più vicino a una realtà che ben conosce piuttosto che ricorrere alla fantasia e perdere in sincerità... segue

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