Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
Pedro torna allegro sulla movida. Dopo la delusione di La pelle che abito, lascia gli esistenzialismi pop dark per rifugiarsi nell’ironia gaya a lui congeniale, scegliendo la claustrofobia tipo catastrofico di un altro aereo più pazzo del mondo.
Dove un guasto obbliga a fare il girotondo nel cielo sopra Toledo mentre nella
business class (gli altri, i poveri mortali, drogati se la dormono) alcuni esemplari
di varia corrotta umanità (non solo conti in banca anche i conti morali e sentimentali), dalla escort al faccendiere, si esibiscono davanti a tre steward allegramente froci (nel senso arcaico e psicosomatico del termine) e a due piloti bisessuali. Il paradosso è divertente, come una commedia sofisticata ma con iniezioni di sana volgarità madrilena, molto sesso spalmato anche in turistica, alcool a gogò e un finale in cui le sospensioni soffici del bianco potrebbero anche essere nuvole: magari sono andati direct in Paradiso. Una vacanza di Almodóvar su temi noti, parodia di nevrosi e di tre categorie di desideri sessuali mai frenati, con un numero musical strepitoso quando gli assistenti di volo si esibiscono in I’m So Excited delle Pointer Sisters (mercial pressbook). Dietro allo scherzo e alla parodia del noto genere Airport un tempo sugli allori del boxoffice, il nostro recupera l’orlo di una crisi di nervi ma col nuovo comune senso del pudore che permette ampie sfrenatezze in ogni direzione, primi piani di pacchi di pantaloni, gossip anche reali, machi che poi cedono alla prima lusinga etc. Dietro, volendo, c’è un decalogo di comportamenti per non avere problemi col sesso e il gusto del “destino” (quando il cellulare casca proprio in quella borsa…) come nelle commedie di Preston Sturges di una volta, ma sfacciate ed esplicite ogni volta che il Codice Hays allora obbligava a metaforizzare. Attori strepitosamente e appassionatamente dediti alla causa del divertimento nella misura esemplare dei 90 minuti: consumate subito le apparizioni di Banderas e di Penélope, gli altri sono meno noti ma compongono un ensemble fantastico di coloratissima gioia di vivere.
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