Regia di Bruno Oliviero vedi scheda film
film di attori(bravi)e atmosfere noir che hanno avuto la possibilità di lambire territori anche lynch-iani, salvo poi deflagrare in un finale troppo affrettato e spiegato. la milano che conta, uno dei suoi appartenenti trovato morto e un pantano puzzolente di perversioni e vizi non troppo luccicanti e da tenere ben nascosti che compongono lo strato su cui si basa la città. il poliziotto interpretato da orlando vaga per la città e dentro "il caso" costretto dal superiore(bravo sarti) drogato dalla depressione per la perdita della moglie apparentemente indifferente alla figlia. "il caso" sembra volergli a tutti i costi entrargli in casa e nel privato, di mano in mano che scava nel torbido altrui. la città è un antro umido e piovoso abitato da individui che entrano ed escono dalla scena senza quasi lasciar traccia, positiva, di sè. troppo foriero di buone intenzioni dark, il film si affossa nei limiti dei 90 minuti scarsi, dentro i quali gli sceneggiatori non hanno saputo stare. questione di tempi, basilari al cinema, e del dono raro della sintesi(assente qua) dove un primo tempo interessante, lascia il posto ad un secondo tempo di mezz'ora scarsa in cui i conti "devono" tornare... peccato
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