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On My Way

Regia di Emmanuelle Bercot vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su On My Way

di hupp2000
8 stelle

Bella commedia scritta su misura per Catherine Deneuve.

E’ la stessa regista Emmanuelle Bercot ad ammettere di aver scritto la sceneggiatura del film (insieme a Jérôme Tonnerre) pensando direttamente a Catherine Deneuve nel ruolo della protagonista Bettie. In effetti, la figura della sessantenne libera e intraprendente, ben lontana dall’arrendersi ai problemi posti dall’età, si accosta bene al vissuto dell’attrice francese.

“Elle s’en va” è il classico film “on the road” che si snoda dalla Bretagna ad altre località della cosiddetta Francia profonda, con incontri casuali ed esperienze che lasciano un forte segno nell’esistenza di Bettie. Inizialmente, la donna si allontana dal ristorante che gestisce insieme alla madre, in un momento di crisi esistenziale e sentimentale, ma senza alcuna intenzione di fuggire. La ricerca di sigarette di cui è rimasta sprovvista la allontana sempre più dal luogo di partenza e la peregrinazione finisce con il durare alcuni giorni. Ad un certo punto, viene contattata telefonicamente dalla figlia che per anni ha trascurato e accetta di accompagnare il nipotino Charly dal nonno. Il ragazzino gliene farà vedere di tutti i colori, ma tra i due nasce un inatteso quanto intenso legame. Il finale è quanto di più ottimistico si possa immaginare, con i vari componenti della famiglia che finalmente si ritrovano e riappacificano.

A dispetto di una simile trama, sarebbe ingiusto pensare ad un semplice film di buoni sentimenti. Oltre alle molteplici e tutt’altro che banali sfaccettature psicologiche dell’intensa e spontanea Catherine Deneuve, tutti i personaggi che le ruotano intorno sono descritti con acume, stimolando la curiosità e l’empatia dello spettatore. Lasciano in particolar modo il segno le figure della madre e del nipotino di Bettie. La prima, interpretata da Claude Gensac, è un genere di donna burbera e molto anziana che al pubblico italiano non può non ricordare l’indimenticabile “sora” Lella Fabrizi. Claude Gensac morirà di lì a tre anni all’età di 89 anni, dopo una lunga carriera di caratterista a fianco, tra gli altri, di Louis de Funès. Non meno convincente il giovanissimo Nemo Schiffman, figlio della regista, che riesce a strappare più di una risata per le trovate che inventa pur di far perdere le staffe ma anche di stabilire un tenero rapporto con la nonna.

Tra le scene migliori di questa stimolante commedia non posso esimermi dal menzionare quella in cui un vecchio e taciturno contadino, afflitto da una pesante artrosi alle mani, impiega alcuni interminabili minuti per rollare una sigaretta alla nervosissima Bettie in piena crisi d’astinenza da tabacco. Il siparietto non deve certamente essere piaciuto alle contemporanee leghe anti-fumo! Vi è poi l’altrettanto gustosa riunione a 40 anni di distanza di ex-miss regionali chiamate a posare per un calendario a fini di beneficienza. La carrellata di vecchie vamp, autoironiche e per nulla nostalgiche, costituisce un momento di sana e liberatoria comicità.

Come spesso accade, mi chiedo perché, per il pubblico italiano, il titolo francese sia stato tradotto in inglese. Resta comunque da sperare che le parole “Elle s’en va” non risultino alla fine premonitrici, sapendo del recente incidente che ha colpito una delle più grandi attrici del cinema francese e mondiale.

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