Regia di Emmanuelle Bercot vedi scheda film
Il nuovo film di Emanuelle Bercot ha una caratteristica che probabilmente non è unica ma che non mi è mai capitato di notare con tale vigore in nessun altro film. "Elle s'en va" comincia come il più triste dei drammi, presentandoci la triste quotidianità di un'anziana Deneuve alle prese con la gestione di una madre ancora più anziana (ovviamente), il rapporto congelato con la figlia, il ricordo lontano del nipote, la mancanza di amiche, problemi economici al ristorante… Un disastro. Noi arriviamo quando la protagonista fa armi e bagagli e decide di andarsene, pur mantenendo la lucidità sufficiente a non dimenticarsi mai che si tratterà solo di uno sfogo momentaneo e non dell’abbandono definitivo della propria vita. In fondo neanche Pascal ci riuscì. Poi verso metà pellicola qualcosa va bene, gli elementi (e la fotografia) drammatici iniziano a diminuire e piccoli episodi ironici dipingono il film di commedia, fino a non riuscire a trattenere le lacrime dalle risate.
Coinvolta in situazioni eccezionali in cui mai avrebbe sognato di trovarsi alla sua età, la protagonista trasforma il suo viaggio della disperazione in un viaggio della rinascita, riassemblando la sua vita e la sua famiglia. Ed anche se certe tinte fiabesche rischiano di compromettere la sospensione dell'incredulità, alla fine il film della Bercot riesce nell'intento e trasmette una contagiosa voglia di andare avanti. E il "Life goes on…" inizialmente sussurrato con amara rassegnazione, diventa un "Life goes on!" urlato correndo in mezzo a verdi boschi.
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