Simon è un giovane e timido uomo, confinato in un'esistenza isolata in un mondo indifferente. Surclassato al lavoro, disprezzato dalla madre e ignorato dalla ragazza dei suoi sogni, non riesce a cambiare nessun aspetto della sua esistenza fino a quando l'apparizione del suo alter ego James non ne sconvolge gli equilibri. A differenza di Simon, James ha carisma, è ben accolto da tutti e ha successo con le donne. Lentamente James si impossessa della vita di Simon e Simon scivola in un incubo dal quale è incapace di risvegliarsi.
È davvero difficile credere che questo The double sia stato tratto da una novella di Dostoevskij. È, infatti, il racconto allucinato e cupissimo dello sdoppiamento di un impiegato "invisibile" (Eisenberg) che lavora in un ufficio da fantasia orwelliana, che si invaghisce di una addetta alle fotocopie (Wasikowska). Nel clima plumbeo del posto di lavoro, con larghe concessioni a una… leggi tutto
Un timido e anonimo impiegato viene affiancato in ufficio da un collega a lui identico, ma spudorato ed estroverso; i due fanno amicizia, ma il secondo è destinato a rovinare la vita del primo.
Dostoevskij trascinato ai giorni nostri, più o meno (la realtà di questo film corrisponde a una specie di retrofuturismo anni ’80), fa sempre la sua riuscita: non che… leggi tutto
Stasera mi sono visto, questo adattamento cinematrografico e mi ha sorpreso in modo positivo, è palese che sia una sia stato scelto questo stile teatrale per girare le varie scenografie e le "poche" location, cupe. Un gran lavoro psicologico è alla base di tutto, se si entra in quel trip, si esce compiaciuti! Molto apprezzata la colonna sonora. Che pazzesco finale, che film folle… leggi tutto
Stasera mi sono visto, questo adattamento cinematrografico e mi ha sorpreso in modo positivo, è palese che sia una sia stato scelto questo stile teatrale per girare le varie scenografie e le "poche" location, cupe. Un gran lavoro psicologico è alla base di tutto, se si entra in quel trip, si esce compiaciuti! Molto apprezzata la colonna sonora. Che pazzesco finale, che film folle…
Un timido e anonimo impiegato viene affiancato in ufficio da un collega a lui identico, ma spudorato ed estroverso; i due fanno amicizia, ma il secondo è destinato a rovinare la vita del primo.
Dostoevskij trascinato ai giorni nostri, più o meno (la realtà di questo film corrisponde a una specie di retrofuturismo anni ’80), fa sempre la sua riuscita: non che…
la visione di LOGAN mi porta a riprendere una vecchia idea di play-post, di qualche anno fa, che mi ero segnato ma mai portata a termine. Praticamente l'idea di base era, ma quante volte Bruce Willis si era incontrato,…
Tratto dal racconto “The double”di Dostoevskij, il film di Richard Ayoade è la squisita e ambigua parabola di un uomo sull’orlo di un baratro. Inconsistente e invisibile, Simon si sente come Pinocchio: come se a manovrare la sua vita non fosse lui, ma fili invisibili dei quali non riesca ad avere il controllo. La società, la famiglia, i suoi complessi e problemi,…
È davvero difficile credere che questo The double sia stato tratto da una novella di Dostoevskij. È, infatti, il racconto allucinato e cupissimo dello sdoppiamento di un impiegato "invisibile" (Eisenberg) che lavora in un ufficio da fantasia orwelliana, che si invaghisce di una addetta alle fotocopie (Wasikowska). Nel clima plumbeo del posto di lavoro, con larghe concessioni a una…
interessante reinterpretazione in salsa distopica del capolalvoro di dostoevskij. l'ambientazione restituisce l'atmosfera angosciante della vicenda ma le dona nuova vita, allontanando il film dal romanzo. apprezzabile la scelta di mantenere l'umorismo, fondamentale in dostoevskij. per il resto, il film è un'opera a sè stante, ennesima elaborazione del tema del doppio, così…
Dicono che ognuno di noi ha perlomeno sette sosia di se stesso sparsi per il mondo. Ovviamente con genoma differente, ma con caratteristiche somatiche praticamente analoghe alle nostre, se non per qualche minuscola…
La messa in scena grottesca e stilizzata alla Brazil, i colori fluo contrastati, l'illuminazione low-key sparata direttamente in faccia agli attori, specchi e riflessi piazzati dovunque, la recitazione caricata: l'insieme delle scelte di regia vanno a confondersi in una overdose stilistica che, lungi dal riuscire a creare il ricercato mood ambiguo e surreale in grado di rafforzare la tematica…
Lavoro interessante tratto da Dostoyevsky. Lo segue, in parte, ma gioca molto al futuro distopico orwelliano. Bella fotografia, ben diretto e molto ben recitato. Rimane coperto e impacciato da una pellicola di finzione, di costruito, di ottimo esercizio di stile che, pur scegliendo un ottimo soggetto, va avanti a "già visti" e ci mette poco di suo.
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