Regia di Kevin Macdonald vedi scheda film
Tratto da un romanzo, il film mette troppa carne al fuoco, troppi elementi confusi insieme per convincere, nonostante l'intensa interpretazione della brava Soairse Ronan.
Incuriosita dal titolo e dalla trama, ho voluto tentare la visione di questo film; incoraggiata dalla presenza della brava Soairse Ronan, giovane attrice già apprezzata in altre prove - l'ultima 'Maria, regina di Scozia' - ebbene, le mie aspettative erano probabailmente diverse, oltre che un poco più alte.
L'ennesimo racconto yang adult, tratto da un romanzo di Meg Rosaff, è stato tradotto in immagini dal regista inglese Kevin Mac Donald, già consacrato con il film L'ultimo re di Scozia.
Non posso dire che il film sia brutto, ma l'ambiente bucolico in cui si dipana la vicenda di questi ragazzi, non basta a dare un senso e una coerenza alle scelte di regia, nè ha giustificare una storia che mette tanta carne al fuoco più come pretesto che per reale esigenza narrativa.
Alla fine, non ho ben capito se si voleva raccontare una storia d'amore, di formazione o di crescita di questi adolescenti che sembrano vivere in armonia con la natura dei boschi e corsi d'acqua, in una sorta di paradiso temporaneo, e si ritrovano all'improvviso travolti da una realtà terribile - lo scoppio di un ordigno nucleare e una terza guerra mondiale, che sembra più una guerra civile, tutto talmente suggerito o solo velatamente mostrato, da apparire quasi onirico e surreale; perfino la violenza e la morte perdono di concretezza.
Ho visto più realismo in certi anime giapponesi.
A che scopo ricorrere ad un simile dramma?
Sembra solo un espediente narrativo, oltremodo superfluo, per creare phatos e tensione.
Come vivo ora (2013): Saoirse Ronan, Harley Bird
La protagonista Daisy, adolescente americana che arriva nella campagna inglese accolta dalla zia e dai cugini, è una ragazza apparentemente problematica e ostica come tanti suoi coetanei, che a pelle, non suscita nessuna simpatia, mentre i suoi pensieri confusi e ossessivi ci vengono fastidiosamente rivelati da una voce fuori campo, che confonde ancora di più le idee dello spettatore.
Immediata l'attrazione verso il cugino più grande Eddie, che sembra leggerle nella mente, anche qui, elemento solo suggerito che fa parte dell'aspetto bucolico e intimista del film.
L'atmosfera idialliaca che si instaura piano tra i personaggi, verrà spezzata dalla drammatica separazione dei cugini ad opera dell'esercito - ma quale esercito? Chi sono i nemici? La guerra, gli atti terroristici e di violenza sono episodi sporadici che lasciano spaesati noi e i protagonisti che dovranno tentare di sopravvivere agli eventi e ritrovarsi.
Non sapremo mai come tutto sia iniziato, neppure importa, la guerra o quello che è, sembra un'entità astratta che compare dal nulla, un vento nefasto che scuote gli alberi, una presenza soprannaturale... ed è questo irrealismo di fondo, confuso e incerto tra elementi concreti e astratti che non mi ha convinto.
Si poteva osare di più, e impostare una diversa chiave di lettura in un'unica direzione, il film ci avrebbe guadagnato in coerenza e il risulato probabilmente sarebbe stato lo stesso.
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