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Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet

Regia di Jean-Pierre Jeunet vedi scheda film

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La recensione su Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet

di alan smithee
6 stelle

locandina francese

Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet (2013): locandina francese

Torna, almeno in Francia. il papà di Amelie e di Delicatessen, e quando un film di Jeunet è alle porte, l'attesa è sempre piuttosto spasmodica, considerati i felici precedenti registici che hanno caratterizzato una carriera iniziata in tandem con Caro e proseguita in solitaria; tenuto anche conto del virtuosistico stile che ha sempre contraddistinto come un marchio di fabbrica irrinunciabile l'abile regista francese. E il gran stile di ripresa, favorito pure da un 3D accattivante, lo si apprezza sin dai primi minuti, che ci catapultano tra le verdi praterie del Montana, in mezzo alle spighe di grano ancora verdi, nella tenuta agricola della famiglia Spivet. Padre cowboy fuori tempo massimo, mammina dolce ma un pò bizzarra (d'altronde è impersonata dalla sempre eccentrica e adorabile Helena Bonham Carter, finalmente in panni (quasi) normali o comunque non coinvolta per una occasione in film in costume); seguono una figlia quindicenne carina che sogna di venir eletta Miss America e sfondare in tv, e i due fratellini quasi coetanei, sui dieci/dodici anni.

Kyle Catlett

Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet (2013): Kyle Catlett

Dopo la morte accidentale di uno dei due, il superstite, T.S., (un acronimo dove S sta ad indicare "sparrow", un piccolo passero che la leggenda vuole andò a sbattere sul vetro della finestra dell'ospedale in cui stava per nascere il piccolo, e morendo ebbe modo di cedere la sua anima al bel nascituro), un genietto che inventa di suo strumenti e teoremi elaborati e complicati, manda quasi per caso una propria invenzione ad un istituto scientifico, senza farci nessun conto o nutrire particolari speranze. Il giorno in cui la fondazione dello Smithsonian di Washington telefona in casa Spivet per comunicare che l'inventore della macchina che garantisce il moto perpetuo (o almeno durevole circa 400 anni) è invitato a ricevere una laurea honoris causa e a tenere un discorso di presentazione e ringraziamento, il piccolo si predispone con tutta la sua geniale attrezzatura per affrontare un lungo viaggio da ovest verso est, tutto all'insaputa della sua allegra famiglia. Il viaggio diventa un'epopea indimenticabile ed azzardata, e anche il suo arrivo nella capitale getta scompiglio in quanto nessuno aveva idea che l'inventore della macchina prodigiosa  potesse essere un bimbo decenne.

Helena Bonham Carter

Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet (2013): Helena Bonham Carter

T.S. Spivet è un road movie che dà modo a Jeunet di strabiliare il cinefilo disposto ad ammmirare i suoi virtuosismi debordanti e straordinari, il suo ritmo ad orologeria e le mille invenzioni genialoidi che hanno spesso contraddistinto il cinema di questo originale cineasta, che anche in questa occasione non si fa mancare, seppur solo in un cameo, della presenza dell'affezionato ed irrinunciabile Dominique Pinon. Purtroppo il film risulta un pò fine a se stesso e lo stesso viaggio, titanico per lunghezza e precarietà di mezzi, non arriva ad assumere il tono epico che meriterebbe. Oltretutto il film, divertente ma con ritmi e tematiche troppo sofisticate ed adulte, non si presta molto all'orda di pubblico infantile che ormai ogni week end affolla immancabilmente le sale per seguire Puffi, Cattivissimi, Monsters e compagnia bella, armati di catinelle di popcorn ed urla selvagge. 

Quanto agli adulti, lo considero più un prodotto di nicchia riservato agli ammiratori (pur numerosi, ritengo, del geniale regista di Delicatessen), che un film destinato al pubblico indistinto. L'enorme sala nizzarda che cinema Variété riserva al film appena uscito, contava la scorsa domenica nella programmazione pre-serale non più di dieci presenze con me, sintomo che questo mio nefasto sentore forse non è un'ipotesi eccessivamente pessimistica.

Kyle Catlett

Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet (2013): Kyle Catlett

Tuttavia è anche bene e giusto considerare come un autore che pensa e concepisce la sua creatura cinematografica non in base ai gusti (spesso discutibili) del grande pubblico, ma andando incontro ad un proprio sentimento od una propria ispirazione, vada premiato e lodato una volta in più. E se il film in questione non è certo un capolavoro, specie se paragonato ad illustri inimitabili precedenti dell'autore, rimarrà tuttavia impresso in noi spettatori lo sguardo tenero, a volte triste, più spesso spensierato ed illuminato da un bagliore di intelligenza e di irresistibile furbizia che ce lo rendono ancora più simpatico, del piccolo biondo Kyle Catlett, perfetto per incarnare il brillante genietto simpatico, umile e umanissimo: un volto da topino grazioso che una ne fa e cento altre ne pensa, decisamente più simpatico dei vari freddi e perfettini Harry Potter che lo hanno preceduto.

Kyle Catlett

Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet (2013): Kyle Catlett

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