Il dodicenne T.S. Spivet vive in un ranch del Montana con una madre ossessionata dalla morfologia degli scarafaggi, un padre cowboy nato nel periodo storico sbagliato e una sorella quattordicenne che sogna di essere eletta miss America. Nonostante la sua tenera età, T.S. è un esperto di cartografia e invenzioni scientifiche. Un giorno, riceve l'inaspettata telefonata dello Smithsonian Institute, che gli annuncia la vittoria del premio Baird per l'elaborazione di un dispositivo dal moto perpetuo. Dopo essere stato invitato a tenere un discorso al museo, T.S. all'insaputa di tutti decide di dirigersi verso Washington, su un treno merci che attraversa tutti gli Stati Uniti. Allo Smithsonian, però, tutti ignorano che T.S. è solo un bambino.
Note
Tanta carne al fuoco (obiettivamente troppa), l’usuale cifra fiabesca, l’ossessione per la composizione dell’immagine e un tono lirico-malinconico studiato maniacalmente: il cinema di Jeunet mantiene tutte le sue coordinate in un affresco pensato per i più giovani, ma che non si affranca mai da quel manierismo dei sentimenti che riempie gli occhi e allontana il cuore.
Jean Pierre Jeunet si conferma - per il sottoscritto - un regista di talento. Creatività, senso dell'umorismo e sensibilità. Un viaggio empatico dentro, e in compagnia di, un bimbo geniale.
Delizioso mini-roadmovie vagamente favolistico e minimalista, con le tinte ed i fuori campo dell'insopportabile Amelie, ma senza quegli eccessi e quei leziosismi. Voto 7.
Torna, almeno in Francia. il papà di Amelie e di Delicatessen, e quando un film di Jeunet è alle porte, l'attesa è sempre piuttosto spasmodica, considerati i felici precedenti registici che hanno caratterizzato una carriera iniziata in tandem con Caro e proseguita in solitaria; tenuto anche conto del virtuosistico stile che ha sempre contraddistinto come un marchio di… leggi tutto
Dato che sono in fase "Jean Pierre Jeunet", ho pensato di esprimere il mio pensiero anche su questa pellicola. L'ho rivista giusto ieri, dopo una prima visione poco attenta, anni fa, a causa della contemporanea necessità di badare a mio figlio unenne.
Il marchio di fabbrica JPJ è presente anche qui. E per il sottoscritto è un piacere. In tale marchio rientrano, per… leggi tutto
Dato che sono in fase "Jean Pierre Jeunet", ho pensato di esprimere il mio pensiero anche su questa pellicola. L'ho rivista giusto ieri, dopo una prima visione poco attenta, anni fa, a causa della contemporanea necessità di badare a mio figlio unenne.
Il marchio di fabbrica JPJ è presente anche qui. E per il sottoscritto è un piacere. In tale marchio rientrano, per…
Qualche giorno fa ho rivisto questo piccolo gioiello. Una favola, impostata per un pubblico di ragazzi, ma deliziosa per degli, forse chissà solo anagraficamente?, adulti. Ma no, non solo anagraficamente. Ho letto che qualcuno ritiene che vengano messi in campo troppi argomenti, che non si riescono quindi a sviluppare appieno , dandogli un senso. Ma cos'è la vita, se non un…
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Commenti (7) vedi tutti
Favoletta simpatica ma abbastanza infantile
commento di Artemisia1593Jean Pierre Jeunet si conferma - per il sottoscritto - un regista di talento. Creatività, senso dell'umorismo e sensibilità. Un viaggio empatico dentro, e in compagnia di, un bimbo geniale.
leggi la recensione completa di freemindLa nostra vita è un viaggio , le cui fermate e ripartenze non hanno lo stesso ordine per tutti !
leggi la recensione completa di racheleUna favola bellissima. Straordinari i paesaggi, i personaggi e i pensieri del protagonista. Un bel racconto.
commento di Aiace68Delizioso mini-roadmovie vagamente favolistico e minimalista, con le tinte ed i fuori campo dell'insopportabile Amelie, ma senza quegli eccessi e quei leziosismi. Voto 7.
commento di ezzo247/8voto oggettivo/soggettivo
commento di paolofefeFilm non molto appassionante e si fatica a visionarlo causa pochezza di Storia : salvabile qualche manciata d'Attori.voto.4.
commento di chribio1