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Una pistola per cento bare

Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film

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La recensione su Una pistola per cento bare

di daniele64
5 stelle

Esordio nel Western per Umberto Lenzi ...

Durante la Guerra di secessione , un testimone di Geova viene imprigionato per essersi rifiutato di usare le armi . Ma quando torna a casa e trova i genitori appena ammazzati la " non violenza " va a farsi benedire ... Nel 1967 Umberto Lenzi esordisce nella regia di uno Spaghetti Western , genere in cui probabilmente non si sentiva portato , tanto da dirigerne solo due . E se il secondo , " Tutto per tutto ", non era male , non altrettanto si può dire di questo , soprattutto per colpa di una sceneggiatura che è un vero concentrato di assurdità e di comportamenti illogici . Per esempio , il protagonista passa subitaneamente da irriducibile obiettore di coscienza ad infallibile e spietato pistolero vendicatore . Dopodichè , cade ripetutamente nelle mani dei feroci banditi che , pur sapendo che lui è l' unico ostacolo tra loro ed i soldi , si limitano a menarlo un pochino . Per tacere dei pazzi del locale manicomio ( ?!? ) e dei ridicoli piani messi in piedi da una parte e dall' altra per fregare gli avversari . Un film piuttosto lento , ripetitivo , quasi noioso , che spreca quello che , almeno sulla carta , è il buon cast messo assieme da questa classica co-produzione italo-spagnola .

 

A Gun for One Hundred Graves - Umberto Lenzi - Tiffany - DVD - Place des  Libraires

 

Lo sfortunato Peter Lee Lawrence è stato un buon clone di Giuliano Gemma ma qui risulta particolarmente inespressivo e poco convincente in quello che fa . Il vecchio John Ireland fa la sua parte al minimo sindacale ed Eduardo Fajardo è trashosissimo nel ruolo del folle sanguinario che strabuzza gli occhi e brandisce la scure . Il migliore del lotto mi è parso Piero Lulli , anche perchè ormai specializzato in parti da ghignante capo dei banditi . Risibili invece i pochi personaggi femminili . Non eclatanti le locations iberiche e dignitosa la colonna sonora di Angelo Francesco Lavagnino . Insomma , secondo me , Lenzi ha fatto bene a dedicarsi ad altri generi più consoni al suo stile , in cui ha lasciato il segno . Posso concedergli un 5 già generoso .

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