Regia di Manuel Sicilia vedi scheda film
In un fantomatico regno medievale i cavalieri sono stati messi al bando dalla legge a causa delle continue lotte e dei disordini che hanno provocato con le loro azioni, non sempre esattamente eroiche. A regolare e scandire la vita degli abitanti non sono più le leggende narrate dai menestrelli, bensì una serie di regole e divieti, anche paradossali, che restringono la libertà di tutti ma assicurano la pace e l'ordine. Passano gli anni e una minaccia incombe sul pacifico reame; a combatterla sarà un timido e impacciato ragazzino che sogna di emulare le imprese del defunto nonno, a suo tempo il cavaliere più valoroso di cui ci si ricordi, e si imbarca così in un'avventura ricca di incontri e prove.
Produzione spagnola finanziata da un nome di richiamo come Antonio Banderas, questo cartone, realizzato in una discreta ma accattivante computer grafica e diretto dal quasi debuttante Manuel Sicilia, sembra attingere a piene mani da recenti successi del cinema d'animazione che hanno riletto in chiave ironica e parodistica l'immaginario medievale, in primis la saga dell'orco Shrek, ma anche Dragon Trainer, quest'ultimo ricalcato in maniera piuttosto evidente in più passaggi e negli stessi concept dei personaggi, del protagonista in particolare, che è praticamente identico, soprattutto fisicamente, all'Hiccup della Dreamworks. A ciò si aggiunge anche la parte dell'addestramento che ricorda molto quella del film Disney Hercules.
Richiami più o meno voluti che insieme alla retorica dell'edificante racconto di formazione, risaputo ma comunque sempre efficace, inficiano l'originalità di un prodotto in cui si riscontra una buona fattura tecnica, soprattutto nelle scene d'azione e nella caratterizzazione dei personaggi di contorno, e un umorismo che ha i suoi momenti riusciti e quelli meno immediati, soprattutto per un pubblico molto giovane, incapace di cogliere certe critiche e allusioni.
Si lascia guardare e dimenticare con la stessa velocità.
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