Trama
Nel Medioevo, Justin vive in un regno in cui i burocrati gestiscono il potere e i cavalieri sono stati banditi. Suo padre Reginald, alto consigliere della Regina, si augura che Justin segua le sue orme e diventi un avvocato. Assalito dai dubbi sul suo futuro, Justin si reca da nonna Gran e questa le racconta la vera storia di nonno Ronald, il più nobile cavaliere del regno assassinato dal malvagio sir Heraclio. Contro il volere del padre, Justin fugge di casa per iniziare il suo percorso da cavaliere, unendo il suo destino a quello di Talia e Melquiades, una bella ragazza con il suo stesso sogno e un eccentrico mago. Dopo aver scovato l'abbazia in cui in passato sono stati addestrati i cavalieri più valorosi, Justin dovrà dimostrare le proprie capacità quando sir Eraclio e i suoi accoliti guidati da Sota torneranno a minacciare il regno.
Note
Primo film internazionale dello studio Kandor Graphics di Granada, con il patrocinio di Antonio Banderas, "Justin e i cavalieri valorosi" va controcorrente e non si avvale del 3D sebbene sia animato in CGI. La sua semplicità dovrebbe esserci simpatica, ma la storia di Justin ha chiaro sottotesto militarista. Un peccato perché l’animazione è discreta, lo humour, pur non brillante, evita cadute scatologiche e ci sono diverse citazioni cinefile. Piuttosto riuscita anche la banalizzazione del fantasy, con la magia simile ai controller delle console videoludiche e al GPS e la trasformazione di una taverna per avventurieri in un fast food. Un po’ di irriverenza in stile "Shrek" non basta però a camuffare il messaggio: più reazionario di qualunque film Disney.
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