Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Godard parla di Godard: ripreso nel suo appartamento, perso fra i ricordi e le proiezioni, le fantasticherie e i progetti, il regista francese tenta di raccontare qualcosa di sè.
Godard parla di Godard: e di cos'altro mai? JLG/JLG riassume almeno una ventina di film del cineasta della Nuovelle Vague, in neppure un'ora di durata che, in fin dei conti, sembra continuamente troppa, per l'intera durata del lavoro. Chiacchiere, chiacchiere vacue e nessun indizio utile: la dialettica di Godard è sempre la medesima: il dialogo è vietato, tutto è monologo e la comunicazione è pura utopia. Per scelta, va specificato. Immagini di spiagge, di strade di campagna, di boschi innevati si alternano a riprese dello stesso regista intento a fantasticare e pontificare sul più e sul meno nel suo appartamento-studio; fra una discutibile sentenza e l'altra vengono persino tirati in ballo (sembrerebbe a caso, ma vai a capire) Kafka, Pascal, Dostoevskij. E' il delirio, la febbre dell'artista visivo la cui immaginazione pare non essere più in grado di concepire una frase lineare, per lavorare piuttosto per frammenti, schegge, suggestioni del tutto autoreferenziali: JLG/JLG è un film che va visto da JLG - e basta. 2/10.
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