Regia di Nicolas Vanier vedi scheda film
Ne gioirà non poco la Pro loco d’oltralpe, grazie ad un delicato lavoro di fotografia, molto rispettosa della morfologia alpina ed attenta ad immortalare (e valorizzare) la natura ed i colori di tre stagioni su quattro. Ne gioiranno tutti gli amanti della montagna la quale, ergendosi a zona franca dalle barbarie umane (la brutture della guerra si arrestano sulle sue propaggini) disperde, tra un crinale e l’altro, le cattive intenzioni che tentano ugualmente di essa contaminare.
Ne gioiranno gli aficionados del cartone animato da cui è tratto il film e tutti gli amanti dei nostri amici a quattro zampe (come non simpatizzare con un cagnolone enorme eppure bello e buono come e più di un tenero peluche lavato con Perlana?).
Beh, a questo punto - si dirà - ne gioiranno un po’ tutti e, quindi, si dovrà riconoscere come il film abbia assolto con onestà il suo compito.
Risposta: più o meno. Il problema è che io mi riconosco a stento nelle varie categorie di cui sopra. E, in effetti, manco avrei dovuto vederlo questo film (ed immagino che saranno stati in pochi a fare come me, ovvero ad accettare, “per cause di forza maggiore”, di vedere un film non nelle proprie corde) ma tant’è. È successo. Ergo, eccomi qui ad esprimere un commento asciutto e schietto.
Ebbene, da un angolo visuale distaccato e “neutrale” non si può certo sovrastimare taluno degli aspetti testè menzionati. Il film si lascia vedere, ma si ringrazia anche che duri meno di 100 minuti. La sceneggiatura è qualitativamente ridotta all’osso. Esageratamente semplicistica e poco incisiva, si lascia, peraltro, deturpare da un montaggio grezzo e dissennato per buona parte del film.
Ed il finale agrodolce, abbastanza incompiuto (anzi, quasi a cliffhanger, se non fosse stato per l’ultima sequenza, al termine dei titoli di coda), rilancia tutti i miei dubbi su un film che potrà davvero apprezzare solo un preciso target di pubblico. Si astengano tutti gli altri. 2 stelle e ½.
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