Regia di Nicolas Vanier vedi scheda film
Ispirato a un classico della letteratura francese, in realtà è stata la nostalgia a spingermi alla visione di questo film, perchè ricordo ancora la serie animata giapponese dei primi anni '80, e ho amato la poetica storia d'amicizia tra il piccolo Sebastien e Belle, il grosso gentile cagnone bianco dei Pirenei.
Nel ricordo infantile, la storia è un poco diversa, - il viaggio di Belle e Sebastien attraverso la Spagna per cercare la mamma, qui non esiste - e nel film ci sono varianti più adulte e drammatiche, ma resta la bellezza e la morale genuina di una storia che insegna l' amore e il rispetto per la natura, la montagna con i suoi pericoli, le sue creature, e la fiducia quasi istintiva nella loro bontà innata, nonostante l'atteggiamento ostile e stupido degli uomini.
La fotografia del film è stupenda, (da 4 stelle) assolutamente suggestiva nei colori naturali, con i paesaggi mozzafiato legati alla montagna ripresa attraverso il corso delle sue stagioni, l'estate con le valli ricoperte d'erba e le rocce scoscese dove saltano camosci e stambecchi, e l'inverno con le cime alte e impervie ricoperte di neve, tra burroni e ghiacciai, dove il pelo bianco di Belle si confonde con i toni freddi del paesaggio.
La vicenda è confinata tutta tra le montagne, nel 1943, nel piccolo paese vicino alle Alpi, occupato dai tedeschi che cercano di catturare gli ebrei che fuggono verso la Svizzera, (una piccola storia nella storia dai risvolti imprevedibili, ben incastonata nel tutto da una sceneggiatura senza forzature) dove i cacciatori locali, compreso il nonno del piccolo Sebastien, montanaro e pastore coriaceo ma dall'animo buono, vogliono uccidere la bestia - Il Diavolo bianco, così era chiamato nel cartone animato - considerato aggressivo e pericoloso.
La nascita dell'amicizia tra il bambino e l'animale è tenera, commovente, gioiosa e tra loro scatta quel naturale senso di protezione tra creature indifese e innocenti.
Non mancano i momenti drammatici, la tensione che ci coglie fin dall'inizio con una sequenza da brivido che ci trasmette tutta la pericolosità della montagna, la fuga nella tormenta, i lupi che attaccano il gregge.
L' interpretazione del piccolo Felix Bossuet ha la naturale ingenuità e schiettezza che deve avere un bambino; bella e affascinante nella delicatezza semplice l' intensa interprete di Angelina. Gli animali, si sa, hanno un talento naturale per la recitazione, e i primi piani degli occhi buoni e profondi di Belle incantano. Un piccolo gioiellino da gustare con la vista e col cuore.
Voto 7/8
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta