Regia di Rama Burshtein, Yigal Bursztyn vedi scheda film
La diciottenne Shira, figlia del rabbino della comunità ortodossa di Tel Aviv, sta per conoscere il fidanzato propostole dalla famiglia. I suoi sogni vengono infranti dalla morte durante il parto della sorella Esther. Rimasto solo con il figlio, Yochay, marito della sorella, valuta la possibilità di sposare una donna che vive in Belgio per dare una famiglia al figlio. Per evitare questo distacco la famiglia di Shira le chiede di sposare Yochay cosi che possa rimanere con loro insieme al bambino
Film molto bello, intenso e suggestivo questo di Rama Burshtein che ci porta dentro le tradizioni intime delle famiglie e delle comunità ebraiche. C’è sempre una luce bianca sulla scena che sembra simboleggiare la presenza di Dio, in nome del quale tutti i personaggi compiono le loro scelte. Condizione che pone in bilico tra la costrizione e la possibilità di scelte che sono d’amore e che lasciano spazio anche alle contraddizioni personali, ai dubbi e ai ripensamenti. Perché quando si opera per un bene superiore la scelta giusta è stata già fatta.
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