Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
A M. Night Shyamalan non manca il mestiere. E' un regista abilissimo a creare atmosfere di tensione, eccellente nel dosare i tempi giusti per tenere in costante apprensione lo spettatore. Quando poi tale abilità è accompagnata da una sceneggiatura all'altezza, allora il suo cinema decolla.
Ed ecco il punto, se al buon Shyamalan non manca il mestiere (e non è mancato neanche stavolta), in questo After Earth quello che manca sono le idee e la storia.
Il film, intendiamoci, si lascia vedere regalando buoni momenti di tensione e risultando godibile, eppure non si può fare a meno di notare come la visione lasci una sensazione di già visto.
La razza umana è costretta a fuggire dal proprio pianeta a causa dei disastri ambientali da lei stessa procurati, e quando pare aver trovato una nuova casa sul pianeta Nova Prime ecco che una minaccia aliena, sotto forma di mostruose creature aracnoidi progettate per la distruzione dell'uomo, le impone, per salvaguardare la propria sopravvivenza, di modellare la propria società su un'impronta militarista.
Tutto ciò non può fare a meno di ricordare, quanto meno all'appassionato di fantascienza, Fanteria dello Spazio, il discusso (e, a parere di chi scrive, mediocre) film di Paul Verhoeven tratto dall'ancor più discusso romanzo di Robert A. Heinlein.
Quanto sopra è comunque solo l'antefatto, la vicenda si impernia sul rapporto tra padre e figlio, il primo eroe della guerra contro gli alieni (o meglio i loro mostri, perché della razza che vuole distruggere gli umani nulla si sa) e il secondo cadetto con l'ambizione (e il conseguente peso psicologico) di essere all'altezza della ambizioni del genitore.
A metterli a prova sarà un fortuito naufragio proprio su quella Terra in cui la natura, dopo secoli di abbandono da parte dell'umanità, è tornata a dominare con tutta la potenza possibile, creando un ambiente ostile ai vecchi padroni di casa (evidentemente non molto amati......e diamogli torto!).
La sensazione che traspare è che tutta la faccenda sia stata messa su da una mente esterna (ovvero tutta il gruppo Will Smith e famiglia) e che Shyamalan ci abbia messo di suo solo, come affermato in apertura, la sua abilità di regista (oltre a tentare almeno in parte di riscrivere una sceneggiatura che, ribadisco, rappresenta il vero punto debole di tutta la costruzione).
Proprio da Will Smith arrivano le note dolenti: abbandonata quell'ironia grazie alla quale aveva costruito i propri ruoli migliori, qui si spende per dare vita alla figura di un padre “militare tutto d'un pezzo” che probabilmente vorrebbe essere epica e invece è solo ridicola.
Smith smette insomma di fare se stesso e decide di calarsi in un ruolo che sarebbe stato più calzante a Nicholas Cage.
Dopo averlo visto in questo film credo che chi lo aveva stroncato per Indipendence Day, dove invece era stato decisamente più bravo proprio per la dose di simpatia che aveva saputo dare al suo personaggio, dovrà tornare sulle proprie posizioni.
Il figlio Jaden tutto sommato se la cava con dignità ma non è stato certo scelto per meriti espressivi o qualità recitative superiori alla media, e sul punto direi che non c'è alcun dubbio.
La valutazione finale è di una sufficienza peraltro abbastanza risicata e dovuta, principalmente, al fatto che questo After Earth riesce a regalare un paio di ore (scarse) di buon intrattenimento fantascientifico (a patto di non andare troppo per il sottile) e a una conclusione in cui, lasciatemelo dire, finalmente riesce ad emergere un po' di quell'ironia per tutto il resto preclusa.
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