Regia di Enrico Guazzoni vedi scheda film
In cambio della liberazione di una bella prigioniera dei temibili Thug, a Sandokan viene chiesto di eliminare il governatore britannico dell’isola.
È uno degli ultimi titoli licenziati da Enrico Guazzoni, mestierante di grande esperienza con alle spalle oltre trent’anni di carriera cinematografica, interamente dedicata a un cinema popolare non troppo pretenzioso: I pirati della Malesia è una pellicola assestata con sufficiente cura, ma indubbiamente poco esaltante da ogni punto di vista. L’adattamento dell’omonimo romanzo di Emilio Salgari è essenzialmente penalizzato da fattori economici e logistici: siamo infatti nel 1940, in un’Italia povera di mezzi, di fondi e di personale tecnico e artistico, e le riprese effettuate a Cinecittà di certo non possono sostituire a dovere le scenografie naturali della giungla dell’est asiatico narrata nelle pagine originarie. La sceneggiatura firmata da Gianni Franciolini e Mino Doletti è abbastanza fedele al testo di partenza; fra gli attori in scena compaiono fra gli altri Luigi Pavese, Massimo Girotti, Clara Calamai, Camillo Pilotto, Sandro Ruffini e Nino Pavese. Contemporaneamente negli stessi studi e con simile cast veniva girato da Giorgio Simonelli Le due tigri, sempre tratto da Salgari; un’altra versione de I pirati della Malesia sarà poi diretto da Umberto Lenzi nel 1964: un altro cinema, altre possibilità, ma un’opera altrettanto striminzita. 2,5/10.
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