Regia di Paul Greengrass vedi scheda film
Accaduta nella Primavera 2009, la vicenda del sequestro della nave mercantile, con carico di alimenti per una missione umanitaria diretta in Africa, in Kenya, fece notizia, in particolare, perchè si trattava della prima volta di un attacco pirata ad un cargo statunitense. Paul Greengrass ha fatto quasi un instant-movie sul fatto, visto che le riprese sono state effettuate nei primi mesi del 2012: da antico documentarista, il regista della saga di Jason Bourne sta addosso al suo protagonista, un Tom Hanks ottimo, che impersona un eroe "normale", il quale si offre come ostaggio agli assaltatori, e vive tutta la situazione dell'assedio sulla scialuppa di salvataggio, quando intervengono le forze speciali. Sceneggiatura e regia, tra l'altro, mostrano all'inizio da quale condizione disperata vengano i pirati improvvisati, quasi costretti a compiere gli attacchi in mare: il resoconto, tra spari, trattative, tentativi di ribaltare la situazione, è ben condotto, e tiene in agitazione lo spettatore sugli sviluppi della drammatica storia. La cosa che tiene più avvinti è l'umanizzazione data ai personaggi, il rapporto teso e, ad un certo punto, quasi empatico che si forma tra Phillips ed il capo dei pirati, i conflitti tra questi ed il resto del commando. E quello che emerge, tra le righe, è la pietà per entrambi i versanti, sfruttati da chi manovra in grande, e tratta come pedine altri esseri umani, senza dar peso alle loro esistenze, ma considerandoli solo vettori per i propri interessi. Taglio a tratti documentaristico, come già aveva mostrato, per esempio, questo regista in un altro dramma efficacissimo come "United 93", e, una volta di più, la constatazione di quanto possa essere bravo Hanks a tratteggiare un uomo comune alle prese con un evento fuori dalla portata sua e di qualsiasi "normale".
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