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Captain Phillips - Attacco in mare aperto

Regia di Paul Greengrass vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Captain Phillips - Attacco in mare aperto

di Dom Cobb
8 stelle

"Debbono pur esistere altri modi di vivere che fare il pescatore e rapire persone" si chiede ad un certo punto Tom Hanks, messo di fronte alle bellicose intenzioni dei pirati somali, suoi carcerieri: questo è uno dei dialoghi che rivelano la natura del film "Captain Phillips", che parte come thriller drammatico di gran pregio, ma che resta ancorato alla realtà geo-politica attuale. Per Paul Greengrass si tratta di un soggetto con il quale "andare a nozze": nato come documentarista, una volta divenuto regista cinematografico Greengrass non ha mai perso e dimenticato questa sua peculiarità,unendo la descrizione quasi giornalistica dei fatti ad una messa inscena tesa ed emozionante. Difatti seguiamo la routine del Capitano Richard Phillips, il quale dal Vermont raggiunge la nave porta-container (battezzata Maersk Alabama) di cui è il comandante presso un centro interportuale dell'Oman; Phillips ed il suo equipaggio portano viveri e beni di prima necessità lungo le rotte del continente africano, incrociando i tratti di mare che sono terra di conquista per i pirati somali: una di queste barche, infatti, abborderà con successo l'Alabama. Greengrass gira benissimo una scena di arrembaggio alla porta-container in due tempi: il primo arrembaggio fallimentare ed il secondo, il giorno successivo, risolutivo per i quattro "corsari" somali. Il ritmo viene tenuto altissimo e martellante nella contrapposizione tra la barchetta dei pirati, sballottata dalle onde e dalla quale partono colpi di kalashnikov verso la plancia dell'enorme nave da carico, che cerca di scansare gli attacchi con i getti degli idranti e con delle virate improvvise. Una volta a bordo, i quattro (rabberciati) pirati, il cui capo si chiama Muse, perdono presto l'iniziativa ed il controllo della situazione, sia per via della loro impreparazione, sia grazie all'intelligenza e all'abilità tattica del Capitano Phillips. Va detto che Tom Hanks mette in scena un personaggio veramente riuscito, con una interpretazione sentita e tutta giocata "in sottrazione", grazie ad grande dosaggio degli sguardi e delle parole. Hanks allunga la propria galleria di "eroi" per caso, donando la propria consuetà umanità e risolutezza ad un personaggio comunque sfaccettato. Fin da subito il Capitano Phillips appare come un comandante autorevole con gli uomini del proprio equipaggio, perfezionista nel proprio lavoro, così come verso la fine del film, quando comprende che la situazione rischia di concludersi tragicamente per sè, Hanks mostra un uomo comunque psicologicamente stremato dalla vicenda e legato alla propria famiglia, che compare spesso nei propri discorsi. Una volta spostata l'azione a bordo dell'Alabama, il film gioca con la tensione psicologica che nasce dai pirati che cercano denaro ed ostaggi e l'equipaggio che si nasconde, al buio, nelle viscere della nave. Così come la vicenda assume dei contorni ulteriormente claustrofobici quando i pirati rapiscono Hanks e scappano a bordo della minuscola lancia di salvataggio, verso un'impossibile fuga in direzione delle coste della Somalia: una situazione opprimente ambientata, però, in mezzo alla vastità dell'oceano. Una volta ridotta l'azione all'interno della scialuppa, la trama non solo non conosce cedimenti, ma anzi, paradossalmente subisce un'ulteriore impennata assumendo i contorni di una corsa contro il tempo: la macchina da presa si "incolla" ai volti dei personaggi e l'arrivo della Marina Militare - nonchè dei SEALS - lascia presagire un finale comunque tragico. I pirati ribattezzano Phillips con l'epiteto di "Irish"."Irish, noi l'anno scorso abbiamo sequestrato una nave greca, sei milioni di dollari abbiamo fatto" dice Muse a Phillips, il quale non può che controbattere con: "Sei milioni! E sei ancora qui?". la verità è che Muse e gli altri tre pirati sono dei "poveracci" - naturalmente non giustificabili - al soldo di qualche signore della guerra locale che li manda allo sbaraglio per mare ad assaltare navi. Vediamo i "datori di lavoro" di Muse e degli altri pirati nell'incipit del film, quando giungono nel loro miserevole villaggio a bordo di fuoristrada e li costringono ad andare a caccia di nuove prede. Il personaggio di Hanks sa che con l'arrivo dei militari il destino dei suoi rapitori è già automaticamente segnato: se Muse, con la scusa di negoziare sale a bordo della nave porta-elicotteri statunitense e viene arrestato, gli altri tre rimasti sulla scialuppa vengono semplicemente giustiziati dai cecchini SEALS al momento opportuno. Tutta la parte finale del film, fino all'intervento risolutivo dei cecchini, è girata al cardiopalma, con rapidi stacchi di montaggio ed anche lo spazio angusto della scialuppa fa da detonatore per la tensione crescente tra i pirati, presi dall'ira e dalla disperazione nel trovarsi in una situazione ormai ingestibile. L'epilogo avviene nel corso di una notte buia (che rende ancora più drammatici gli eventi) ma illuminata dalla funzionale fotografia di Barry Ackroyd, abituale collaboratore del regista e lo stesso Greengrass segue con metodo documentaristico i militari scesi in campo per liberare Phillips, segue i loro volti ed i loro preparativi al raid alla scialuppa. La regia alterna primi piani stretti sui personaggi all'interno degli ambienti chiusi delle imbarcazioni con riprese aeree possenti e di ampio respiro delle navi e dell'oceano (una di queste riprese è stata effettuata - a riconferma del già citato taglio documentaristico della regia - interamente attraverso l'occhio elettronico di un drone Predator). Una volta liberato e condotto a bordo di una delle navi militari intervenute, il Capitano Phillips, stanco e psicologicamente provato, si ritrova completamente sporco del sangue dei suoi stessi carcerieri e le sue ultime parole sono: "Va tutto bene", così come si ostinavano a ripetergli i quattro pirati durante le fasi del rapimento. "Captain Phillips", perciò, è un autentico esercizio di ritmo e tensione, un film che offre uno spettacolo di grana intelligente, una prova davvero maiuscola per Tom Hanks. E' un film che merita di essere visto e che difficilmente si dimentica.

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