Regia di Marco Ponti vedi scheda film
Il nulla che parla del nulla. O se volete: il bue che dice cornuto all'asino. Il bue è chi ha realizzato il film, anche se somiglia più all'asino.
Ma va a ciapà i ratt! Dovrei credere che dietro l'inconsistenza del film e attraverso la sua rappresentazione e messa in scena, c'è la critica della stessa? Sarebbe una stigmatizzazione? Di che? Dei luoghi comuni e delle ostentate, superficiali e vacue 'ideologie' - o pseudo tali? Una critica alla supposta ideologia indossata come un abito griffato? E dove starebbe, di grazia? No, perché io non ne ho trovata traccia. Ho visto solo la carrellata di macchiette - vere, per carità, ne conosco a pacchi di gente così, da ambo le 'parti' - e luoghi comuni in contesto super patinato e 'piacione', di critica nemmeno l'ombra. E' un album di figurine più che altro. Ma sono figure che conosciamo a memoria dalla vita quotidiana, non c'è alcun bisogno che Ponti o Gamberale stessa (che ho sempre trovato intellettualmente insipida) ce le ripropongano tale e quali senza nulla aggiungere e senz'altro dire. Il film inizia con la canzone di Gaber 'Destra-Sinistra', la cui prima strofa recita:
Tutti noi ce la prendiamo con la storia
ma io dico che la colpa è nostra
è evidente che la gente è poco seria
quando parla di sinistra o destra.
A cominciare da chi ha realizzato questa inutile opera, direi.
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