Regia di Marco Ponti vedi scheda film
Italia, 2013. L'amore impossibile fra una sinistroide impegnata e un destroide cinico; impossibile? Un attimo, siamo in Italia: amore e qualunquismo trionfano a braccetto.
Terza regia, a nove anni di distanza da A/R: andata + ritorno (2004), per Marco Ponti, che nel frattempo ha proseguito la sua principale carriera, quella di sceneggiatore. Anche qui firma il copione, partendo dal romanzo omonimo di Chiara Gamberale; Passione sinistra è l'emblema del qualunquismo politico contemporaneo e, pur atteggiandosi a film di (moderata) critica nei confronti della mancanza di interesse o addirittura del rifiuto e dell'ignoranza in campo politico che ha travolto il Belpaese da Tangentopoli in avanti, in realtà la pellicola finisce per assomigliare più a una giustificazione di tutto ciò. Di certo non aiuta la trama sentimentale, preponderante rispetto al resto e francamente leggerina; e neppure la recitazione offre un salvagente, con interpreti - non tutti, ma molti - discutibili a cui sono affidati personaggi stereotipati. L'unico, o meglio l'unica a funzionare, per la travolgente mole di gag a base di equivoci verbali che la coinvolgono, è quello di Simonetta, affidato a Eva Riccobono; nel cast anche Valentina Lodovini, Alessandro Preziosi, Vinicio Marchioni, Geppi Cucciari, con una comparsata nei panni di sè stesso di Marco Travaglio. Troppi luoghi comuni stanchi, troppa superficialità nei dialoghi, 'impegnati' al livello di battute del Bagaglino ("Il kebab è di sinistra!!!! Il sushi è di destra!!!!!": ah... ah). 2/10.
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