Regia di Don Scardino vedi scheda film
Burt Wonderstone e Anton Marvelton calcano da vent’anni i palcoscenici di Las Vegas con il loro famosissimo spettacolo di magia e illusionismo, ma i rapporti tra i due sono ormai giunti a un punto di saturazione; quando lo sconosciuto artista di strada Steve Gray inizia a costruirsi un gran numero di pubblico tra i giovani, il celebre duo viene accantonato perché ritenuto superato. Sarà l’occasione per riscoprire l’antica frenesia di un mondo, quello della magia, che va vista con gli occhi e con lo stupore di un bambino.
La nuova commedia che vede riuniti Steve Carell e Jim Carrey, dopo Bruce Almighty (Una settimana da Dio) ma stavolta a parti invertite (protagonista/antagonista) è un prodotto certamente diretto a tutta la famiglia che però non disdegna un buon registro narrativo, la storia è delle più classiche: il nuovo che soppianta il vecchio, ma che non per forza è sinonimo di qualità, un cammino edificante per una star che faceva dell’arroganza il suo cavallo di battaglia e che finirà per redimersi rivisitando le proprie origini.
Se Jim Carrey gioca ormai in casa con questo genere di prodotti, è l’alchimia che si innesca tra Steve Carell, Steve Buscemi (ritornato in un ruolo sconquassato come ai vecchi tempi) e Olivia Wilde a sorprendere di più, un tris indubbiamente stimolante, ma su cui in pochi avrebbero scommesso; chi invece è da applausi a scena aperta è il solito Alan Arkin, che qui gigioneggia alla sua maniera e il film ne guadagna in tutti i sensi, diversi i momenti gustosamente esilaranti che lo riguardano.
Il flop al botteghino americano è un grave campanello d’allarme per questo genere di prodotti (in perfetto stile Disney anni ’90, anche se è distribuito dalla Warner) che purtroppo rischia di scomparire dalle nostre case (e sale).
VOTO : 6/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta