Regia di Salvatore Mereu vedi scheda film
Una intera e unica giornata d'agosto alla periferia di Cagliari, in un quartiere abitato da larghe fasce di sottoproletariato, permette a due adolescenti di raccontare e raccontarsi la vita reale e i sogni di quel momento in cui da tempo si è abbandonata l'età dell'innocenza ma si è ancora distanti dall'ingresso nell'età adulta.
Una giornata di ordinario degrado che comincia presto col padre che si sveglia per guardare i porno col TV in bagno e, non facendo entrare nessuno, obbliga la figlia minore a urinarsi addosso di rimpetto alla soglia chiusa, o col fratello maggiore che rientra da chissà quali giri all'alba, infischiandosene di chi sta ancora dormendo.
Una giornata coi difficili rapporti con gli altri membri della famiglia, che non capiscono la passione per il canto e diventare famosi; con la ricerca o l'obbligo dei contatti con i numerosi coinquilini, con i pari e con i grandi e con i tormenti per l'oggetto d'amore che ovviamente non ricambia.
Una giornata che poi evolve nel sole e nel mare, nel gelato e nei giri in autobus su e giù per la città, sfiorando a più riprese episodi di bullismo, prostituzione minorile, uso di sostanze e deviazioni sociali varie.
Fino alla sera in cui una misteriosa cartomante ipnotizzerà tutta la combriccola e ci sarà un finale esplosivo.
Opera tratta da libro di Sergio Atzeni, ma rielaborato e vivacemente diretto da Salavatore Mereu , un regista a me poco noto ma già al suo quarto lungometraggio. Il Regista ha la grandissima abilità di descrivere questa giornata dal punto di vista delle due adolescenti, ma usando toni e modi tanto più leggeri quanto più invece appare drammatica la vita delle protagoniste e di quella periferia degradata. E le belle facce ed espressioni dei ragazzi, che spesso rompono la quarta parete, rendono l'opera ancora più notevole.
Si può vedere alla RAI solo a orari da insonni, ma ne vale la pena.
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