Trama
New York, 1841. Solomon Northup (Chiwetel Ejiofor), giovane afroamericano, viene avvicinato da due uomini che si fingono promotori di un circo interessati alle sue abilità da violinista. Dopo essere stato condotto con l'inganno fino a Washington, picchiato e drogato, Solomon viene venduto come schiavo da impiegare nelle piantagioni di cotone in Louisiana. Da quel momento il suo calvario durerà 12 anni, durante i quali passerà di padrone in padrone. Dalla tenuta del buon William Ford (Benedict Cumberbatch) a quella dell'aggressivo, cinico e alcolizzato Edwin Epps (Michael Fassbender), Solomon conoscerà un mondo di violenze, stenti, duro lavoro, umiliazioni e condizioni di vita al limite delle umane possibilità, dal quale sarà salvato grazie ad un incontro fortuito.
Approfondimento
12 ANNI SCHIAVO: LA STORIA VERA DI UNO SCHIAVO NERO
Sceneggiato da John Ridley, diretto da Steve McQueen e prodotto tra gli altri da Brad Pitt, 12 anni schiavo porta sullo schermo la vera e incredibile storia di Solomon Northup, un uomo di colore libero dello stato di New York, musicista, artigiano e padre di famiglia, che, negli Stati Uniti pre-guerra civile, viene rapito, spogliato dei suoi documenti, ammanettato e venduto come schiavo. Messo di fronte a terribili crudeltà (e talvolta anche ad alcune gentilezze inaspettate), Solomon combatte non solo per rimanere in vita ma anche per conservare integra la propria dignità fino a quando, dopo dodici anni di indimenticabile odissea (per l'esattezza, 11 anni, 8 mesi e 26 giorni), il fortuito incontro con un abolizionista canadese gli permetterà di riprendersi in mano la propria esistenza. Trasposizione dell'omonimo libro di memorie scritto dallo stesso Northup nel 1853, 12 anni schiavo esamina la condizione degli schiavi afro-americani senza risparmiare nulla di ciò che realmente accadde non solo a Northup, che ebbe la fortuna di sopravvivere a quel rapimento dell'aprile del 1841, ma anche a chi ebbe una sorte più nefasta nell'inferno del profondo sud degli States.
NORTHUP E LA SUA ODISSEA
Pur essendo parte importante nel processo di formazione degli Usa (e dell'America in generale), il tema della schiavitù trattato con il punto di vista di uno schiavo non è molto diffuso nel cinema americano. Nonostante la tratta degli schiavi tra il 1501 e il 1866 abbia coinvolto 11 milioni di africani, l'argomento rimarrebbe quasi tabù se non fosse per i 101 schiavi, riusciti a ritornare liberi, che hanno pubblicato libri sulle loro esistenze drammatiche. Tra le varie pubblicazioni, quella di Northup è l'unica che ripercorre una storia anomala che va dalla libertà alla libertà, passando per la schiavitù e intrecciando argomenti universali come l'identità, il tradimento, la brutalità e la necessità di mantenere la fede per non soccombere alla cattiveria dell'uomo. I dodici anni di schiavitù di Solomon Northup raccontati in 12 anni schiavo sono caratterizzati da incontri di vario tipo che rendono l'esperienza dell'uomo ora dolorosa ora più lieve. Sposato, Solomon vive a Saratoga Springs quando viene rapito e venduto all'inflessibile mercante di schiavi di nome Freeman. Spedito in Louisiana, si ritrova in balia di una serie di di proprietari di piantagioni, tra cui William Ford ed Edwin Epps, destinati a cambiare Solomon in maniera diversa. Da schiavo, Solomon trae conforto nelle sue amicizie con Eliza e Patsey mentre la sua mente e il suo corpo sono spinti al limite delle capacità umane per volere dei capricci dei suoi rapitori. Rifiutando di cedere alla disperazione e allo stato di oppressione quasi surreale in cui si è ritrovato, Solomon trova forza nel rimanere fermo nella convinzione che egli era, è e sarà nuovamente un uomo libero. Quando poi ha modo di conoscere un caritatevole falegname di nome Samuel Bass, Solomon vede il suo cammino verso la libertà farsi strada attraverso una lettera in cui dichiara la propria prigionia, preludio al suo ritorno in famiglia e al libro che raggiungerà il pubblico nove anni prima dello scoppio della guerra civile.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Protagonista di 12 anni schiavo nei panni di Solomon Northup è l'attore Chiwetel Ejiofor, chiamato a portare in scena un uomo che, sebbene viva una storia straziante a contatto con comportamenti umani spregevoli, non diventa mai una figura tragica e mantiene intatta la propria identità. Dapprima musicista libero, Solomon non immagina mai di poter finire come schiavo e, anche grazie al suo talento, è un individuo rispettato dalla sua comunità. Avendo sviluppato una sorta di presa di distanza dalla triste realtà che permeava il sud degli States, Solomon non appena finisce in Louisiana si ritrova a dover fare i conti con tutto ciò che ha ignorato e cercato di evitare. Alla sua terza collaborazione con Steve McQueen dopo Hunger e Shame, Michael Fassbender in 12 anni schiavo interpreta Edwin Epps, il terribile proprietario di schiavi della Louisiana che riceve Solomon come pagamento di un debito. La reputazione riprovevole di Epps continua ancora oggi a essere molto nota in Louisiana tanto che si usa l'espressione "smettila di fare l'Epps" per ammonire o rimproverare qualcuno. Nonostante il suo modo di fare letteralmente odioso, Epps è una persona che dentro di sé soffre, convinta che il mondo sia contro di lui, e che cerca di "difendersi" scagliandosi contro le cose che egli possiede, come per l'appunto gli schiavi della sua piantagione. Inoltre, Epps è confuso e in qualche modo offeso dallo spirito imbattibile di Northup, che mostra in più di un'occasione maggiore intelligenza di lui.
A complicare i rapporti tra Solomon ed Epps è anche la figura di Patsey, la schiava con cui Epps ha una relazione e che diventa molto amica di Solomon interpretata da Lupita Nyong'o. L'ossessione che Epps matura per Patsey rivela molto dell'essere quasi contraddittorio dell'uomo e mette la ragazza in una posizione doppiamente frustrante, costringendola a sopportare anche la poca misericordia della signora Mary Epps, impersonata da Sarah Paulson.
Prima di Epps e dopo essere stato venduto al mercante Freeman interpretato da Paul Giamatti, Solomon trova un primo padrone in William Ford. Con il volto dell'attore Benedict Cumberbatch, Ford è un uomo che, dal temperamento più signorile di Epps, ammira l'intelletto di Solomon. Nonostante sia un uomo considerato buono e profondamente cattolico, Ford rimane pur sempre un proprietario di schiavi e, al di là delle parole e degli atti di gentilezza, si dimostra fortemente sostenitore di un sistema che non esita a separare una donna dalla sua piccola bambina, come accade nel momento in cui acquista la schiava Eliza, interpretata da Adepero Oduye.
Mentre Samuel Bass, colui che fa da apripista alla ritrovata libertà di Solomon, ha il volto di Brad Pitt, tra la miriade di personaggi e intensi che compongono 12 anni schiavo si distinguono anche Tibeats - il falegname irascibile (non rispettato né dagli schiavi neri né dai bianchi) che supervisiona la piantagione di Ford - interpretato da Paul Dano, e la signora Harriet Shaw - una donna di colore che, dopo essere stata schiava, ha sposato un proprietario bianco di piantagioni e può aiutare Patsey a gestire le attenzioni di Epps - interpretata da Alfre Woodard.
RIPRESE IN 4 VERE PIANTAGIONI DEL SUD
Per dare maggiore realismo a 12 anni schiavo, gran parte delle riprese del film si sono svolte in vere piantagioni di cotone della Louisiana. Le riprese, durate 35 giorni, hanno preso avvio dalla piantagione Felicity (costruita nel 1846) a Vacherie, proprio vicino al luogo in cui Northup trascorse i suoi anni di schiavitù, per poi spostarsi alla piantagione Magnolia (datata 1858) di Schriever, alla piantagione Bocage di Darrow (costruita nel 1837) e a quella di Destrahan (risalente addirittura al 1787).
A lavorare a fianco del regista Steve McQueen sono stati il direttore della fotografia Sean Bobbitt (che ha lavorato anche ad Hunger e Shame), lo scenografo Adam Stockhausen e la costumista Patricia Norris. Con l'obiettivo di fare un'opera diversa dai precedenti film sulla schiavitù, l'ispirazione per le immagini, i colori e i costumi, è venuta dal mondo della pittura e della fotografia, anche e soprattutto per le scene più cruente (come quella del quasi linciaggio di Northup e della fustigazione di Patsey). La colonna sonora di 12 anni schiavo, infine, porta la firma di Hans Zimmer.
Note
Adattamento dell'omonimo romanzo autobiografico di Solomon Northup.
Trailer
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- Miglior film al Premi Oscar 2014
- Miglior attrice non protagonista a Lupita Nyong'o al Premi Oscar 2014
- Miglior sceneggiatura non originale al Premi Oscar 2014
Commenti (18) vedi tutti
Molto curato ma lento e abbastanza convenzionale
commento di Artemisia1593Come già scritto da altri, non è un capolavoro, ma va comunque visto. 7
commento di putrellaCupo racconto di come, nel Nord degli Stati Uniti, un artista libero e stimato sia stato improvvisamente privato della propria dignità e ridotto in schiavitù per dodici lunghissimi anni.
leggi la recensione completa di laulillaÈ veramente strano per me leggere :noioso,lento, non decolla mai, propagandistico,convenzionale. Sarà ... voto 9
commento di FrranciEpicità di un poco conosciuto evento storico durante la guerra civile americana. Indubbie le capacità attoriali di McConaughey. Ma il film non entusiasma!
commento di vjarkivBel film ma non eccezionale! Storia incredibile e commovente. Vedendo critica e premi Oscar mi aspettavo un capolavoro, a tratti l'ho trovato un po' noioso, aspetti quel qualcosa che non arriva mai.. Forse un po' sopravvalutato. È comunque un buon film, da vedere..
commento di FJ92Steve McQueen realizza un film sulle schiavitù ben fatto, anche se - nei tratti salienti - un po’ convenzionale. Voto 7-/10.
commento di alexio350Grande film, storia vera e purtroppo crudele. Faccio fatica a credere che i neri sono stati trattati cosi nell'epoca degli schiavi. Ottimo regia , sceneggiature e attori. Da non perdere. Voto 8
commento di nicelady55Sorta di "Il pianista" nella Louisiana dello schiavismo.
commento di moviemanun po' noiosetto nonostante la drammaticità dei fatti narrati ma assai ben diretto, interpretato e ambientato. da vedere.
commento di gherritSiamo un po' tutti schiavi e un po' tutti prevaricatori a seconde delle persone con cui ci confrontiamo. OTTIMO film!!
leggi la recensione completa di BradyFilm ben girato, ottimo cast, ma non un capolavoro.
commento di Stelvio69Film dal taglio classico, con una trama lineare che ricorda i romanzoni tanto in voga tra gli scrittori dell’800, ma la realizzazione sullo schermo ha prodotto un lavoro nelle giuste corde del bravissimo regista, ne ha reso una immagine drammatica che va oltre il solito romanzo. Il tocco del regista mette in risalto la sua trilogia dei corpi.
leggi la recensione completa di michemarFilmone classico che va visto.
leggi la recensione completa di tobanisIl film corrisponde perfettamente all'ossessione di McQueen: lo svilimento progressivo del corpo sottomesso alla violenza del mondo. Crudo, reale, serrato. Voto:7
commento di francaracciofilm triste, triste, triste nemmeno un attimo di positivita'…
commento di raimea12 Anni = 1 mese
commento di Realutente3Film carino, ben girato, con alcune immagini molto belle.Ma la (mia) verita' e' che e' un film che non decolla mai. Non c'e' un guizzo, una intuizione che lo faccia sollevare veramente. Sopravvalutato dalla critica, probabilmente.
commento di Cola