Regia di Steve McQueen (I) vedi scheda film
Brad Pitt circa dieci anni fa ha deciso di produrre un film tratto dal libro “12 anni schiavo”
Un film duro, cattivo che non ha nessuna intenzione di far sconti allo spettatore.
Fa vedere e vivere tutto quello che accade al protagonista e tutto quello che in America è avvenuto.
L’eccesso di realismo potrebbe dare fastidio allo spettatore, ma si sappia che questo eccesso di realismo non è effettivamente ciò che è accaduto.
Ciò che è accaduto è decisamente peggio.
Chiwetel Ejiofor ci regala una prestazione super autorevole, come anche Michael Fassbender e Lupita Nyong’o
Da sottolineare anche la prestazione attoriale di Paul Dano, personaggio negativo che incarna la mentalità americana dell’epoca.
Ha vinto tre premi Oscar: come miglior film, miglior attrice non protagonista (Lupita), e miglior sceneggiatura non originale: ed in tutte e tre non aveva assolutamente rivali.
Questo è un film che mette lo spettatore alla pari del protagonista cattivo.
Più di una volta, infatti, la macchina da presa si ferma sul viso di Solomon (l’uomo che viene messo in schiavitù), ma il suo viso non esprime una ricerca di aiuto, piuttosto guardando lo spettatore gli chiede il perché di tutto ciò.
Interessanti anche i due momenti in cui il protagonista cambia sensibilmente il suo modo di vedere le cose.
Questi momenti vengono evidenziati con due temporali.
Il primo grazie a Petsey che chiede al suo compagno di disgrazia di ucciderla; svegliando così l’uomo da quel torpore che si era creato per difendersi da quel mondo orribile.
Il secondo invece, è nel momento in cui lui comprende di dover fare qualcosa per ritornare ad essere quell’uomo libero che è sempre stato e non arrendersi.
È una pellicola che fa male, che dà fastidio, e che per questo motivo è riuscita molto bene.
12 anni schiavo, meriterebbe una discussione approfondita sulle varie tematiche, che trasformano questo film in un grandissimo film.
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