Regia di Pascal Chaumeil vedi scheda film
Legittimamente dubbiosi sulle potenzialità comiche dell’algida Diane Kruger, ci ricrediamo di fronte alla sua Isabelle, goffa ma bastardissima, determinata a sposare un idiota a caso per poi poter divorziare al volo. Il motivo di tale perfidia è la maledizione che da secoli affligge le donne della sua famiglia: il primo matrimonio fallisce sempre, il secondo è quello buono. Isabelle ama il suo Pierre, un dentista quadrato e belloccio, ma per aggirare il fato serve un marito-lampo da portare all’altare, prima di sposare quello giusto. Regista e sceneggiatori dell’ottimo Il truffacuori imbastiscono una (minima) variazione sul tema: donna bella e sicura di sé, col futuro già scritto sulle partecipazioni di nozze, si vede mandare all’aria ogni certezza da un improbabile, sgangheratissimo partner. Ma se lì era l’efficiente e fascinoso Romain Duris, qui è l’irresistibile cretino Dany Boon: modi maldestri, capelli trapiantati, gira il mondo per le guide Routard e cade nella trappola della spietata Kruger. Scenari esotici (dal Kenya alla Russia), numeri musicali e lietissimo fine (con annesso inno alla gioia del caos e dell’imprevedibilità vs. i piani prestabiliti) ricalcano fin troppo alla lettera il film precedente, ma l’alchimia tra i due protagonisti è trascinante, così come la mano leggera e incalzante di Chaumeil. E Dany Boon si conferma una forza della natura, comico senza maschere, capace di ingranare tutte le marce della commedia, portandola a destinazione senza andare su di giri.
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