Regia di Pascal Chaumeil vedi scheda film
Il piano perfetto è (far) mettere assieme Danny Boon e Diane Kruger: lui un tizio più o meno qualunque, a suo modo divertente, normale (e normalmente sfigato), lei la classica bellezza bionda dagli occhi di ghiaccio un po’ (tanto) stronza ma in grado di scioglierti il cuore.
Risolta ottimamente l’unica variabile realmente importante - ossia l’intesa tra i due, che funziona a meraviglia - tutti gli altri fattori scivolano in naturalezza a comporre un disegno (dalle linee nient’affatto originali) al quale si guarda con compiaciuta rilassata partecipazione.
Una presunta maledizione, riguardante il fallimento del primo matrimonio e la conseguente gioia del secondo, è lo spunto bizzarro che scatena le misteriose caotiche vie del caso, virate ovviamente sulle imprescindibili coordinate amorose.
Fatta scoccare la scintilla, il fuoco dell’avventura segue vie (e scorciatoie) conosciute, ammicca allo spettatore, sceglie bersagli strumentali alla piena riuscita degli incendi emozionali e ad alimentare il combustibile dello spasso, e via spedito verso l’unica meta possibile (l’happy end) bruciando in maniera vivace ed appropriata l’ossigeno che fuoriesce dalle (gustose) dinamiche di coppia.
Alcuni accorgimenti adottati - vedi gli scenari (e i riti, gli incontri) esotici, il racconto in flashback partito come “terapia” per l’ennesima donna delusa dalla vita (cioè dagli uomini), la sostanziale modesta statura (e completa subalternità) dei comprimari, le esagerazioni da grandi gesti (il finale nell’abbazia) che non trova corrispondenza nella (piccola e grigia) quotidianità - costituiscono elementi tutti acceleranti della deflagrazione comico-romantica. Hanno altresì la evidente funzione di deviare un poco da quelli che sono i meccanismi necessari e ovvi ad avvampare una storia (e una relazione) che non dice - né tantomeno svela - nulla di nuovo.
Eppure il film di Pascal Chaumeil ha un andamento brioso e coinvolgente, felicemente leggero e fluido nell’alternare il classico gioco degli equivoci e gli ostacoli del cuore, battute, situazioni esilaranti e momenti riflessivi, soluzioni spicce e atmosfere intrise di magia. Inoltre azzecca i tempi comici senza compiere grandi sforzi, incanalando il corso degli eventi e la dimensione dei protagonisti in una esuberante girandola sentimentale.
Soprattutto, come già accennato, può contare sul fascino e sulla simpatia di una fortunata esplosiva coppia di interpreti che sa come tenere la scena evitando di abbandonarsi in inutili irritanti atteggiamenti divistici o nevrotici, e che dunque riesce agilmente ad appassionare il pubblico.
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