Trama
Nell XVI secolo, nella regione delle Cevenne, Michael Kohlhass (Mads Mikkelsen) è un mercante di cavalli, figlio di un maestro, che conduce una vita familiare confortevole e felice. Un giorno, mentre conduce due cavalli nella foresta, viene fermato dal governatore, che gli chiede il pagamento di un tributo per il transito. Dopo essersi visto requisire i due cavalli, Michael scopre che il dazio è del tutto arbitrario e, di fronte all'ingiustizia subita, comincia una lunga guerra personale che, con l'aiuto di un piccolo esercito di uomini, lo porterà al saccheggio delle città per il ripristino dei suoi diritti.
Approfondimento
MICHAEL KOHLHAAS: DA UN RACCONTO DI HEINREICH VON KLEIST
Michael Kohlhaas di Arnaud des Pallières è tratto da una novella di Heinrich von Kleist basata sulla vera storia di un commerciante tedesco, che per rispondere alle ingiustizie inflitte da un nobile diede origine a una sanguinosa vendetta per le provincie della Germania del XVI secolo. Con al centro la figura di un solo uomo contro un'intera società, la novella Michael Kohlhaas ha fatto da apripista a molta narrativa moderna ed è stata fonte di ispirazione anche per Franz Kafka, che l'ha definita la migliore opera di letteratura tedesca, mentre secondo il filosofo del diritto Rudolf von Jhering il suo protagonista può prefigurarsi come il precursore della lotta per lo stato di diritto contro i privilegi radicati.Con il desiderio di realizzarne una trasposizione cinematografica sin da quando venticinquenne ha letto il testo di Kleist, Palliéres ha avuto da sempre tre diversi modelli in testa a cui ispirarsi: Aguirre furore di Dio di Herzog, I sette samurai di Kurosawa e Andrej Rublev di Tarkovskiy. A colpire maggiormente il regista è ovviamente il protagonista della storia, che con la sua dignità e i suoi sprazzi di energia, attraverso una serie di atti di brutalità senza alcuna strategia politica arriva sul punto di rovesciare un intero paese per poi sciogliere (per motivi di rettitudine morale) l'esercito da lui fondato e ritornarsene a casa una volta ottenuta la possibilità di risarcimento.
ANALOGIE E DIFFERENZE CON LA NOVELLA
Nell'adattare la novella di Kleist, il regista Arnaud des Pallières si è concesso alcune libertà rispetto al testo originario. Innanzitutto, realizzando il film in francese, si è concesso la libertà di "francesizzare" la storia, trasferendone i fatti narrati dalla Sassonia alla regione delle Cevenne ed eliminandone le sottotrame fantasiose. Mantenendo invece costante la datazione del XVI secolo (un momento storico di transizione tra il feudalesimo medievale delle campagne e il Rinascimento) e la connessione con l'inizio del Protestantesimo (lo stesso Kohlhaas è un protestante che legge la Bibbia senza la mediazione di un prete), Pallières ha aggiunto diversi personaggi secondari di fantasia - come la figlia di Kohlhaas, il giovane predicatore o il bracciante Jérémie - e ha riscritto i dialoghi in una lingua volutamente contemporanea.Così come Kleist descriveva personaggi e situazioni violente in maniera spettacolari, anche Pallières non fa mancare nella sua versione cinematografica massacri, saccheggi, esecuzioni, incendi ed esplosioni, per mostrare il dolore e la paura che genera.
QUASI UN DOCUMENTARIO WESTERN
Con l'idea di realizzare quasi un documentario sul XVI secolo dalle atmosfere western (tanto che il protagonista Mads Mikkelsen è stato scelto per la sua somiglianza con il Clint Eastwood giovane), per Michael Kohlhaas il regista Arnaud des Pallières ha preferito girare soprattutto in esterni e in mezzo alla natura, trasferendo all'aria aperta anche le scene che inizialmente erano state pensate in interni. I paesaggi scelti dal regista sono soprattutto montuosi e le riprese hanno avuto luogo nelle regioni francesi del Vercors (che porta i segni della Resistenza francese durante la Seconda guerra mondiale) e delle Cevenne (che si collega alla novella di Kleist per aver vissuto un'acerrima lotta tra protestanti e cattolici durante il periodo della Riforma).Per desiderio di Pallières anche i costumi realizzati da Anina Diener (ispirati alla moda della Germania del periodo rappresentata dai pittore Urs Graf e Hans Holbein il Giovane) presentano gli stessi colori dei paesaggi, con cui diventano un tutt'uno.
Note
Adattamento dell'omonimo racconto di Heinrich von Kleist.
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