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Enemy

Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film

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La recensione su Enemy

di ApeRugina
3 stelle

Estremamente deludente, nulla a che vedere con il meraviglioso film dell'anno precedente (Prisoners), dello stesso regista e con lo stesso attore protagonista. Trama inconsistente, non succede niente, nè ci sono i presupposti perchè succeda qualcosa, e tuttavia una musica incombente pare annunciare chissà quale colpo di scena; che non avviene mai. Lo sdoppiamento del protagonista in due identici personaggi, che non riescono a capire se sono fratelli gemelli divisi alla nascita oppure semplici sosia può essere spiegato in due modi: o un delirio mentale, oppure un fatto reale. Qualsiasi sia la giusta ipotesi, il titolo e le ultime scene del film ci dicono che i due sono nemici: null'altro nel film depone in tal senso, salvo forse la musica di cui sopra. Si può supporre (con una certa buona volontà) che il film voglia dirci che ogni uomo ha bisogno di essere unico, ed il pensiero che esista qualcuno esattamente identico a lui (dentro e fuori, in ogni minimo dettaglio) lo spaventa perchè mette in discussione la sua identità. Va detto tuttavia che questa non è una "paura" dell'uomo (al contrario, l'uomo ha generalmente paura del "diverso", non di chi è "uguale" a lui), piuttosto è un fastidio, come tale andrebbe narrato in modo completamente diverso. Altro mistero attiene al ruolo delle relazioni sessuali in tutto ciò, ruolo che si presume importante in considerazione dell'insistenza narrativa, senza che sia possibile capire molto di più, salvo forse qualche banalità (il dubbio sull'identità dell'uomo con cui si va a letto talvolta spaventa e talvolta intriga, dipende dal momento e dal carattere); per non parlare poi dei ragni. Qualunque siano i significati che ci si possono e vogliono trovare, resta il fatto inconfutabile che il film non coinvolge, e lo spettatore rimane in paziente attesa del fatto che accada qualcosa, fino alla scena conclusiva che - lungi dall'essere (finalmente!) spaventoso - risulta solo fuori luogo. Anche dal punto di vista dell'interpretazione degli attori, si ha la sensazione che nessuno di loro abbia capito cosa deve comunicare, e conseguentemente si limiti a recitare la parte, nel senso più negativo che si può dare all'espressione. 

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