Regia di Atom Egoyan vedi scheda film
Nel 1993, nell'Arkansas, tre bambini, usciti per fare un giro in bicicletta, vengono ritrovati morti in un fiume, nudi e legati. Le indagini, a dir poco approssimative, si dirigono subito verso un giovane sostenitore del satanismo e i suoi due amici. Sul caso indaga anche un investigatore (Firth) convinto che la polizia stia prendendo un granchio. Tra depistaggi, prove mancanti, un giudice parziale e la voglia della comunità di trovare un capro espiatorio, la vicenda di protrae fino al verdetto finale.
Tratto da una storia vera, questo thriller giudiziario procede algidamente per accumulo di indizi che evidenziano quanto la ricerca di una giustizia a tutti i costi possa andare a detrimento della verità processuale. Egoyan - uno dei registi meno prolifici in circolazione: 6 film in vent'anni - incede con il suo consueto passo "medio", fortemente didascalico e con una ricerca formale ridotta costantemente al minimo, quasi a voler garantire una regia invisibile. Ma il tema di fondo di tutto il suo cinema, quello dell'ingannevolezza dell'apparenza (dal gentiluomo dietro cui si nascondeva un serial killer de Il viaggio di Felicia a un film dal titolo programmatico come False verità) ha una dignità morale che gli merita sempre l'acquisto del biglietto.
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