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L'uomo con i pugni di ferro

Regia di RZA vedi scheda film

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La recensione su L'uomo con i pugni di ferro

di braddock
6 stelle

Prima regia del cantante rap RZA, che aveva sempre mostrato un forte interesse per il cinema delle arti marziali di Kong Kong. La storia vede RZA anche nei panni del protagonista blacksmith, che significa appunto fabbro. Costui è un giovane nero che si imbarca su una nave per sfuggire a degli schiavisti. L'imbarcazione affonda e il giovane approda sulle rive di un templio shaolin comandato dal Hui Chia Liu della triologia sulla 36° camera dello shaolin. Anni dopo l'uomo svolge la professione di fabbro a Jungle Village, un piccolo villaggio della Cina, forgiando armi per i vari guerrieri. Il suo obiettivo sarebbe quello di mettere via abbastanza soldi per poter liberare Lady Silk, una prostituta del rinnomato bordello locale di è innamorato. Dopo l'omicidio di Golden Lion (Chen Kuan Tai volto storico del genere) capo del clan dei Lions per mano del suo vice Silver, si verifica un susseguirsi di rese dei conti tra i vari clan. Quando il fabbro rifiuta di sottomettersi al nuovo capo dei Lions, i suoi uomini gli tagliano entrambe le braccia. Tramite la costruzione di due arti bionici, il fabbro si allea col figlio di Golden Lion e un uomo d'affari inglese (Russel Crowe) per sconfiggere gli scagnozzi di Silver e recuperare l'oro che hanno rubato. Trama intricata e mal sviluppata, ma questo non importa più di tanto. Il peccato principale è che il film segue lo stile splatter tipico di Tarantino, riavvicinandosi così a quello che si era già visto in KILL BILL con spruzzi di sangue infiniti, trachee strappate e altre cretinate simili. Troppa castità invece invece le scene sensuali. Di buono c'è che RZA è un cultore del genere e si vede, infatti le scenografie e i momenti iniziale e finale prendono chiaramente citazione dalle numerose pellicole di arti marziali della SHAW BROTHERS, la storica casa di produzione dei fratelli Shaw. Da quelle pellicole vengono anche recuperati gli attori Hui chia Liu e Chen Kuan Tai, che fa piacere rivedere anche se in ruoli minori. Il cast è infatti molto interessante e, oltre ai più conosciuti di Russel Crowe e Lucy Liu, vede altri volti importanti. Ci sono ad esempio gli artisti marziali Cung Le e Nick Cheung e il gigantesco Dave Bautista, che ultimamente è rientrato in dimensioni un po' più umane avendo lasciato il wrestling per le arti marziali miste. Di arti marziali però non c'è assolutamente traccia, più che da Chang Cheh si prende infatti spunto dai combattimenti svolazzanti del wuxia per la prima volta associati a brani rap. Nel complesso è un film simile ai vari SHERLOCK HOMLES o I 3 MOSCHETTIERI con più scene splatter e diverse citazioni da quel cinema a cui si riferisce. Il risultato è abbastanza apprezzabile ma mi aspettavo di meglio, SHAOLIN con Andy Lau è mille volte più riuscito. Sarebbe stato più opportuno se RZA si fosse limitato al ruolo di regista, dando la parte a Michael Jai White o al sempre sottovalutato Lateef Crowder

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