Regia di RZA vedi scheda film
Talvolta è necessario mettere a riposo la mente e far tacere il cuore: a ricordarcelo è questo anomalo divertissement della consolidata ‘strana’ coppia Tarantino-Roth (Tarantino presenta e Roth scrive e produce) che ha visto nel soggetto del rapper americano RZA non solo affinità di gusto ma la ghiotta opportunità di dar libero sfogo alla propria tracimante ‘esagerata’ creatività filmica. Riuscita commistione di generi (dal western al wuxia, al revenge movie con contaminazioni horror/splatter assolutamente degne di nota), divertita e divertente, in cui il kitsch e lo sfarzo vanno perennemente a braccetto, tra esplosioni di colore, geniali intuizioni ed invenzioni visive innanzi alle quali fare chapeau (un giocoso Russell Crowe stringe in una mano sola l’intero set di coltelli Miracle Blade, per es., -vedere per credere-). Pellicola di solo sguardo, una vera gioia per gli occhi; ci abbandoniamo alla sua visione senza affatto preoccuparci della trama (assoluto pretesto) -la voce off fa tutto da sola- e senza mai provare vero interesse per la sorte dei suoi protagonisti: a parlare sono solo loro, le immagini, plastiche, potentissime; certo, il cinema non è nuovo a questi exploit, ma qui a fare la differenza sono le intenzioni a monte, assolutamente ludiche, disimpegnate e sopra le righe, potremmo definirle la faccia buffa di opere maiuscole quali Django e Kill Bill (su tutte), visto il riferimento piuttosto esplicito ad entrambe. Cinefilia come da copione (si può intravedere anche un omaggio a Rocky 4), quando si parla di Tarantino e del sodale Roth. Cosa resta dopo la visione? Grande carica spettacolare, una buona direzione, echi del più alto spaghetti western, un cattivo d’acciaio coi fiocchi, morti da antologia, combattimenti ben coreografati che in alcuni casi lasciano il fiato corto (la performance dei due guerrieri -l’uomo e la donna- simile alle evoluzioni che compiono i pattinatori in coppia), ma ciò che veramente resterà nel tempo è il diabolico piano intessuto e messo in atto dalle signore donne, straordinariamente supervisionato da un’abbagliante Lucy Liu, adesso più che mai icona di se stessa. Lo spettatore ringrazia!
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