Espandi menu
cerca
L'uomo con i pugni di ferro

Regia di RZA vedi scheda film

Recensioni

L'autore

amandagriss

amandagriss

Iscritto dal 26 aprile 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 130
  • Post 6
  • Recensioni 230
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su L'uomo con i pugni di ferro

di amandagriss
8 stelle

Talvolta è necessario mettere a riposo la mente e far tacere il cuore: a ricordarcelo è questo anomalo divertissement della consolidata ‘strana’ coppia Tarantino-Roth (Tarantino presenta e Roth scrive e produce) che ha visto nel soggetto del rapper americano RZA non solo affinità di gusto ma la ghiotta opportunità di dar libero sfogo alla propria tracimante ‘esagerata’ creatività filmica. Riuscita commistione di generi (dal western al wuxia, al revenge movie con contaminazioni horror/splatter assolutamente degne di nota), divertita e divertente, in cui il kitsch e lo sfarzo vanno perennemente a braccetto, tra esplosioni di colore, geniali intuizioni ed invenzioni visive innanzi alle quali fare chapeau (un giocoso Russell Crowe stringe in una mano sola l’intero set di coltelli Miracle Blade, per es., -vedere per credere-). Pellicola di solo sguardo, una vera gioia per gli occhi; ci abbandoniamo alla sua visione senza affatto preoccuparci della trama (assoluto pretesto) -la voce off fa tutto da sola- e senza mai provare vero interesse per la sorte dei suoi protagonisti: a parlare sono solo loro, le immagini, plastiche, potentissime; certo, il cinema non è nuovo a questi exploit, ma qui a fare la differenza sono le intenzioni a monte, assolutamente ludiche, disimpegnate e sopra le righe, potremmo definirle la faccia buffa di opere maiuscole quali Django e Kill Bill (su tutte), visto il riferimento piuttosto esplicito ad entrambe. Cinefilia come da copione (si può intravedere anche un omaggio a Rocky 4), quando si parla di Tarantino e del sodale Roth. Cosa resta dopo la visione? Grande carica spettacolare, una buona direzione, echi del più alto spaghetti western, un cattivo d’acciaio coi fiocchi, morti da antologia, combattimenti ben coreografati che in alcuni casi lasciano il fiato corto (la performance dei due  guerrieri -l’uomo e la donna- simile alle evoluzioni che compiono i pattinatori in coppia), ma ciò che veramente resterà nel tempo è il diabolico piano intessuto e messo in atto dalle signore donne, straordinariamente supervisionato da un’abbagliante Lucy Liu, adesso più che mai icona di se stessa. Lo spettatore ringrazia!

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati