Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film
La straordinaria impresa di Cristoforo Colombo, che alla fine del quindicesimo secolo navigò verso ovest alla ricerca delle Indie per scoprire una nuova terra e un nuovo popolo, che proseguendo nel malinteso chiamò 'indiani'.
Avvicinandosi il cinquecentenario della scoperta dell'America (1492-1992), fervono i preparativi per i degni festeggiamenti; una coproduzione fra Italia, Stati Uniti, Germania occidentale e Francia mette così in piedi un kolossal cinematografico che racconta le imprese di Cristoforo Colombo con un cast internazionale di sicuro impatto e senza badare sostanzialmente a spese. La sponda italiana di tale coproduzione è naturalmente coperta dalla Rai, che trasmetterà poi il lavoro suddiviso in quattro puntate da ottanta minuti circa ciascuna, per un totale di oltre cinque ore. A dirigere il film viene chiamato Alberto Lattuada, veterano della macchina da presa in grado di tenere a bada uno stuolo di interpreti che può vantare, tra gli altri nomi sulla scena, Gabriel Byrne (Colombo), Max Von Sydow, Eli Wallach, Rossano Brazzi, Faye Dunaway, Raf Vallone, Virna Lisi, Oliver Reed, Massimo Girotti, William Berger e Michel Auclair. Il risultato è prevedibilmente un discreto polpettone farcito di retorica, confezionato con grandissima professionalità ma a tutti gli effetti pesantino alla digestione, soprattutto per quanto riguarda i dialoghi che suonano sempre un po' troppo aderenti alla lingua scritta più che a quella parlata. Colombo è ovviamente l'eroe indiscusso della storia – non sarebbero passati molti anni e la sua figura sarebbe stata sottoposta a una drastica revisione; ciononostante non vengono taciute le questioni più problematiche relative alla scoperta del nuovo continente, basti osservare la scena del primissimo incontro con gli 'indiani' quando gli europei pensano immediatamente a sottrarre quanto più oro possibile agli indigeni. La biografia Cristoforo Colombo scritta da Massimo Grillandi, Cristoforo Colombo nella Genova del suo tempo (di autori vari) e Cristoforo Colombo: diario di bordo (di Brizio Montinaro e dello stesso Lattuada) sono alla base della sceneggiatura del film, stesa da un tris di firme che vede il nome del regista affiancato da quelli di Tullio Pinelli e Adriano Bolzoni, per approdare alla sceneggiatura televisiva accreditata al solo Laurence Heath (così sui titoli di testa). Grandissimo mestiere e di qualità, ma lo sbadiglio è assolutamente lecito. Apprezzabile la colonna sonora: è di Riz Ortolani. 4/10.
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