Regia di Joshua Michael Stern vedi scheda film
La storia di Steve Jobs, a grandi linee, la conosciamo tutti quanti. Un uomo che, partendo dal garage della propria casa, è riuscito a capire, prima di molti, in che modo il mondo della tecnologia si sarebbe dovuto evolvere e, grazie a questa intuizione e ad una grande genialità, ha creato una delle più grandi aziende informatiche di tutti i tempi. Lo dico, anzi, lo scrivo mentre digito dalla tastiera di un MacBook e mentre cerco di non essere distratto dalle numerose e rumorose notifiche del mio iPhone.
Joshua Michael Stern, con "Jobs", non fa altro che raccontarci questa storia o, per essere più precisi, una parte di questa storia: dagli inizi fino al 2000, poco prima dell'invenzione dell'iPod.
Nonostante io non sia una grande estimatore dei biopic sui grandi personaggi, ho trovato la pellicola interessante e abbastanza godibile. Certo, non siamo di fronte ad un'opera particolarmente notevole da un punto di vista strettamente cinematografico, però, nel complesso, Jobs fa il suo lavoro, raccontadoci in modo chiaro e non troppo fantasioso la vita (una parte) di quest'uomo.
Il film è, quindi, un documento interessante per chiunque abbia l'intenzione di addentrarsi nella storia del "mitico" fondatore della Apple (con tutte le dovute attenzioni).
Ashton Kutcher si cala bene nella parte, risultando un personaggio abbastanza credibile, tranne in quei momenti in cui, imitandolo, sfocia nel ridicolo.
In conclusione, Stern firma un prodotto godibile che funziona, senza farci gridare al capolavoro (ma questo era scontato), ma lasciandoci qualcosa di interessante sul quale riflettere.
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