Regia di Alan Parker vedi scheda film
Da uno degli album più leggendari della storia della musica leggera, e del rock 'n'roll, "The Wall",un film che all'epoca della sua uscita, e negli anni che vennero dopo, divenne un cult tra i giovani che, ad esempio qui a Firenze, tornavano spesso a vederlo al leggendario "Universale",che proiettava durante la settimana titoli amati e richiesti dagli spettatori :affidato ad un regista britannico che aveva realizzato due film molto apprezzati dai giovani come "Fuga di mezzanotte" e "Saranno famosi", un lungometraggio musicale che presenta le canzoni contenute nell'Lp come traccia portante ,commento e nel nascente stile da videoclip (ma non sembra che le immagini si amalghimino sempre bene alla musica) narra una storia di crisi personale attraverso brani intramontabili come "Hey you", "Another Brick in the wall" e "Confortably numb". La scena in cui, in un delirio completo, il protagonista sogna l'escalation di un regime nazistoide in terra d'Albione come conseguenza di traumi personali e collettivi e di un'educazione repressiva è quella migliore della pellicola. Ma lo spessore tragico, l'epica rock, la magnificenza di quella musica così profonda, intensa e portatrice di emozioni tali da segnare più generazioni non trovano sullo schermo adeguata compensazione, in una tendenzialmente fredda e cerebrale impaginazione senza troppa anima.
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