Regia di Alan Parker vedi scheda film
E' un film discretamente fantasioso, carente purtroppo sotto l'aspetto della trama, che si sviluppa in funzione dei brani e dei testi degli stessi. Certo che i PF hanno fatto di meglio di The wall, ma pazienza, quella è una valutazione fondamentalmente soggettiva; altrettanto evidente è che la band arriva con un decennio di colpevole ritardo all'opera rock, la cui stagione veniva ufficialmente inaugurata dai conterranei Who con Tommy (e la qualità del lavoro di Ken Russell - tralasciando il valore dei brani per i motivi di cui sopra - è indiscutibilmente superiore a quanto si vede in The wall). In definitiva è un lavoro curato, immaginifico, che utilizza anche il cartone animato per esemplificare al meglio le visioni dell'artista (sia il compositore dei brani che il regista che il protagonista del film), ma che non lascia il segno più di tanto.
Pink Floyd è un cantante allucinato, perseguitato dalla memoria del padre (perso durante la seconda guerra mondiale) e della madre assente. Il suo malessere si fa sempre più intenso fino a sfociare nel delirio nazista e nel trionfo dei sensi di colpa.
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