Regia di Alan Parker vedi scheda film
The Wall è l'undicesimo album in studio dei Pink Floyd, pubblicato nel 1979 ma è anche un film, diretto qualche anno dopo da Alan Parker. Per trasformare in immagini l’album della band britannica, si parte da una storia, quella di Pink, rockstar che, a causa di una serie di traumi psicologici, arriva a costruirsi un "muro" mentale attorno ai propri sentimenti dietro al quale si isola. I disagi, soprattutto infantili, che portano Pink a questa scelta drammatica sono la morte del padre verso la fine della seconda guerra mondiale, la madre iperprotettiva, gli insegnanti scolastici eccessivamente autoritari ed avvezzi alle punizioni corporali e i tradimenti della moglie, che poi altro non è che la storia che i Pink Floyd raccontano attraverso le canzoni dell’omonimo album.
Che la sceneggiatura sia curata da uno dei componenti della band, tal Roger Waters, è cosa buona e giusta considerando che nessun altro, oltre agli ideatori dello straordinario progetto che vige dietro la realizzazione dell’album, avrebbero potuto interpretare, in modo così concreto, ciò che l’opera musicale tende a voler rappresentare.
C’è da fare però un’osservazione: la profondità che la musica e le parole delle canzoni create e interpretate dai Pink Floyd non riescono pienamente ad essere rappresentate sul grande schermo. I sentimenti intimi, le psicosi o semplicemente le paure che compongono il muro dietro il quale spesso tendiamo a nasconderci, sembrano avere meno corpo e più spirito, motivo per cui vederle animate sullo schermo non hanno lo stesso effetto che ascoltarle, sussurrate ad occhi chiusi.
La pellicola di Parker resta comunque un omaggio visivo alla straordinaria musica di uno dei gruppi musicali più amati di tutti i tempi, e si rivolge non solo a chi conosce e ama la loro musica ma anche e soprattutto a coloro che vi si approcciano da pivelli.
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