Regia di Ryan Lee Driscoll vedi scheda film
Irrisolto slasher partito da basi contemporanee (crisi economica) e malamente convogliato sul disgregamento di valori familiari. Inutile, noiosa e patetica rivisitazione parziale di Shining, scritta (e realizzata) con la mano sinistra.
Kurt (Jonathan Hansler) riceve una lettera che gli riserva una brutta sorpresa: per esubero di personale il suo capoufficio gli comunica il licenziamento. Senza dire nulla, coinvolge la moglie Steph ed i figli Jay e Megan in un improvvisato viaggio, con destinazione un isolato chalet. Qui, dopo aver sequestrato i cellulari, manifesta lentamente -ma senza speranza di recupero- segni di squilibrio. Nel sottotetto, infatti, all'oscuro dei familiari, giace legato e imbavagliato Zack, il suo capoufficio che non solo lo ha liquidato dal lavoro, ma ha anche una relazione clandestina con la moglie Steph...
Il tema -serio e purtroppo attualissimo- della crisi economica che scaturisce dalla perdita del lavoro è solo una scusa: primo, perché in America (territorio di origine di questo Axed) le precarie condizioni dei lavoratori sono tali da sempre, non come in Europa che affronta purtroppo il fenomeno a seguito della disastrosa politica messa in atto nell'aggregazione; secondo, perché poi il misconosciuto regista/sceneggiatore Ryan Lee Driscoll (in curriculum un misterioso film del 2002, Making a killing) non riesce -né tantomeno vuole- affrontare il discorso per battere invece più banali percorsi di crisi familiare.
Ma nemmeno questo sembrerebbe essere un argomento nelle sue corde perché alla fine il brutto Axed punta sul facile disappunto, quello evocato da un padre di famiglia che, per risolvere problemi economici, opta per la soluzione più inaccettabile e scandalosa. Purtroppo il thriller rasenta, nelle fasi più concitate, il comico involontario (causa, nella versione italiana, anche del doppiaggio), soprattutto nell'irreale inseguimento nel bosco (ovviamente di notte) durante il quale il fulminato Kurt rintraccia sempre Jay e Megan.
Certo, Jonathan Hansler si cala con competenza nel ruolo dello svitato protagonista (talvolta e per certe espressioni ricorda Terry O'Quinn nel ben più convincente Il patrigno) ma nell'insieme la volgare e povera scelta narrativa (che punta al facile disgusto morale) non è supportata dalla regia amatoriale e, men che meno, dalla maldestra esibizione splatter, messa in campo senza alcun supporto dai tecnici dei poco riusciti effetti speciali. Sul tema (fino ad oggi in parte mal sfruttato), anche se non del tutto riuscito, è consigliato recuperare Severance - Tagli al personale e, soprattutto, il seminale Un giorno di ordinaria follia, con uno strepitoso Michael Douglas.
In dvd nel catalogo One Movie che lo offre in una buona qualità video (2.35:1) ma con anacronistica traccia italiana stereo (2.0). Durata della versione: 1h23m59s.
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